Claudio Zarcone, giornalista, scrittore e figura simbolo dell’impegno civile, si è spento poco prima di compiere 70 anni, dopo un lungo periodo malattia. Per oltre quindici anni ha portato avanti con forza e dignità la memoria del figlio Norman, giovane dottorando in Filosofia che nel 2010, a soli 27 anni, si tolse la vita lanciandosi dal settimo piano della facoltà di Lettere dell’università di Palermo. Una tragedia che Claudio trasformò in testimonianza e battaglia pubblica contro le ingiustizie e il precariato giovanile.
Questo gesto estremo fu interpretato come una protesta contro un sistema accademico percepito dal giovane come ingiusto e clientelare. Dopo la tragica perdita del figlio, Claudio Zarcone ha dedicato la sua vita a denunciare le ingiustizie del sistema universitario italiano e a mantenere viva la memoria di Norman. Attraverso lettere aperte, articoli e interventi pubblici, ha cercato di sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sulla necessità di riforme che garantiscano meritocrazia e trasparenza nel mondo accademico.
Una delle sue ultime pubblicazioni
Nel 2024, Zarcone ha pubblicato il libro “L’ossessione dell’orologio”, un’opera che esplora il concetto di tempo e la scrittura come mezzo per indagare la realtà e le sue contraddizioni. Il romanzo, caratterizzato da una struttura complessa e da riflessioni filosofiche, rappresenta un ulteriore contributo dell’autore al dibattito culturale e sociale del Paese.
Il cordoglio
Dopo mesi di sofferenza, la notizia della scomparsa di Claudio Zarcone ha gettato nello sconforto l’intera comunità cittadina. Uomo di straordinaria sensibilità e determinazione che ha saputo trasformare il dolore della perdita di un figlio in un impegno costante per la dignità e i diritti dei giovani. In tanti in queste ore stanno dedicando alcune righe in sua memoria: “È con profonda tristezza che ho appreso della scomparsa di Claudio Zarcone. Ha speso l’ultima parte della sua vita, portando avanti instancabilmente non solo il ricordo del figlio Norman, ma quella battaglia di valori in nome della meritocrazia. Rivolgo ai familiari di Claudio Zarcone il cordoglio e la vicinanza dell’amministrazione comunale in questo momento di dolore” ha dichiarato il sindaco, Roberto Lagalla.
Le prime parole del fratello Liborio: “Oggi dopo 4 mesi di sofferenza in rianimazione mio fratello Claudio ci ha lasciati che la terra gli sia più lieve di questa vita tormentata da grandi dolori. Fratello riposa in pace non ci trovavamo da fanciulli ma ci eravamo ritrovati da vecchi Ora sono rimasto senza più nessuno che mi dica sangu mio prima di lui solo mio padre”.
Poi ancora: “Con profondo dispiacere, autorizzato dalla famiglia, comunico che l’amico Claudio Zarcone è andato oltre dopo 4 mesi di sofferenza. Attualmente la salma per chi volesse è alla camera mortuaria del Buccheri la Ferla, in attesa del giorno del funerale che vi verrà comunicato” ha scritto Giovanni Colletti.
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