E’ solo alle prime battute l’inchiesta che ha portato in carcere Dario Nicolicchia, l’impiegato di un centro di autoricambi a Palermo, che avrebbe gestito un giro di baby squillo per soddisfare le voglie di avvocati, poliziotti, medici, ristoratori. Non è la sola “Noemi” ad essere finita nella rete del giovane arrestati venerdì scorso dalla squadra mobile dopo lunghe indagini.

Emergono pratiche sadomaso, rapporti contemporanei con più ragazzine, omosessualità femminile. Numeri di telefono contattati centinaia di volte.

Una rete «coperta» di cellulari. E filmati ripresi di nascosto. Ore e ore di immagini, foto e video. Uomini sui 60 anni. Tre ragazzine fra 14 e 16 anni. Trema la città proibita e che ama il proibito, i tanti professionisti (molti di più dei quaranta di cui si è finora parlato) rimasti invischiati nella rete di Dario Nicolicchia.

Lo sfruttatore, interrogato in carcere, a Pagliarelli, dal Gip Lorenzo Matassa e dal pm Claudio Camilleri, tra lacrime e crisi di sconforto, aveva fatto ammissioni ritenute molto parziali da chi indaga: sesso sì, ma senza soldi, aveva sostenuto, solo per fare giochi particolari.

Le ammissioni di due clienti (un poliziotto ascoltato lunedì e un dentista sentito ieri: hanno detto di aver pagato, sostenendo però di credere la ragazzina maggiorenne), indagati per induzione alla prostituzione minorile, smontano questa tesi. Il nuovo fronte è adesso quello dell’ apparecchio telefonico, un Samsung S7 di ultima generazione, di cui l’ indagato si era munito dopo avere avviato l’« attività» di «Walter e Naomi» e della «Coppietta monella», profili creati a bella posta per «affittare» la ragazzina.

I risultati non erano mancati. Lo dicono le cifre, i contatti registrati dal telefonino «segreto» di Nicolicchia: 425 con un cellulare, 318 con un altro, 205, 142, 121, 90, 43 con altri ancora. Tante, troppe chiamate per concordare un appuntamento o due -tre. L’ idea di chi indaga è che Nicolicchia abbia sfruttato intensivamente la fidanzatina, particolarmente attraente per un certo tipo di «clientela», interessato a minori da sottoporre anche a pratiche sessuali sadomaso.

La stessa ragazzina aveva detto di avere aderito a una pressante richiesta di Dario e, per «sedare la sua fame dises so», aveva reclutato anche un’ amica quattordicenne, coinvolta in rapporti a tre che a questo punto non possono essere qualificati come sesso trasgressivo ma come violenza, sempre presunta se i partner hanno fino a 14 anni.

Le nuove indagini hanno fatto emergere che nel gruppo ci sarebbe stata anche un’ altra ragazzina minorenne, ma che aveva più di 14 anni.
Quattro numeri erano poi coperti da una speciale piattaforma di riservatezza, nick secrets, che consente di non rendere palesi i numeri con cui si chatta su whatsapp o dai quali si ricevono o verso cui si inviano telefonate e sms.

L’attenzione degli investigatori della sezione reati sessuali della Squadra mobile, diretta da Rosaria Maida, si sta concentrando proprio su questi contatti: dietro potrebbero esserci dei vip, che dovevano essere tenuti al riparo da sorprese e da possibili indagini.

Dietro l’ enorme numero di telefonate e di messaggi, fatti e ricevuti da Nicolicchia nell’arco dei tredici mesi in cui è stato legato alla ragazzina, ci potrebbe essere altro. Perché quello che su Face book si faceva chiamare «Dario sulla luna», fingendo di partecipare o di assistere come guardone ai rapporti dei clienti con la baby prostituta o nascondendosi in stanze attigue alle alcove, in realtà filmava gli amplessi.

E in molti video si vedono perfettamente i protagonisti maschili e quella (o quelle) femminili. Il punto da approfondire è se Nicolicchia intendesse aprire un altro mercato, quello dei ricatti sessuali. Qui infatti ci sarebbe un altro reato ancora: l’estorsione.

I clienti, che erano pure a Trapani, Licata e Catania, non sapevano infatti di essere ripresi. Il pool coordinato dal procuratore aggiunto Salvatore De Luca sta verificando se tutti sapessero di avere a che fare con una sedicenne.

Oggetto di indagine pure il ruolo di due sexy shop, che, oltre a fornire accessori per il sesso trasgressivo e sadomaso, avrebbero procacciato clienti. Tutti in prevalenza attempati. Tutti potenzialmente e facilmente ricattabili.

Articoli correlati