Si ricomincia. Passata la ‘sbornia’ festiva sperando che non abbia lasciato troppi strascichi nei nostri politici, oggi riprende l’attività del Parlamento siciliano esattamente da dove si era fermata ovvero l’esercizio provvisorio e la legge speciale che riguarda i precari siciliani. A questo si è ricorso dopo la lunga polemica su una finanziaria tecnica mai arrivata in Parlamento in versione analizzabile.

Scaduto alle 8 il termine per gli emendamenti, gli uffici iniziano subito l’analisi perchè a mezzogiorno si riuniscono le commissioni. Sono due quelle che dovranno pronunciarsi, si spera in giornata, per mandare il testo delle due norme al plenum di sala d’Ercole entro stasera.

Si tratta della I e della seconda Commissione, la Affari istituzionali e la Bilancio. la prima deve trattare la legge speciale per i precari che serve a far ripartire i contratti dal 1 gennaio nonostante siano in scadenza e teoricamente non più prorogabili dal 31 dicembre. una norma che ha mille problemi e profili dir ischio, di incostituzionalità, di impugnabilità, ma che si cercherà di far passare lo stesso per questione di ‘pace sociale’.

Contemporaneamente la bilancio dovrà dare il suo via libera all’esercizio provvisorio senza il quale si blocca tutta l’amministrazione regionale. Si tratta di tre mesi di proroga dei conti e di uso delle risorse in quota parte mensile rispetto alle previsioni 2017 in attesa che il bilancio di previsione complessivo e soprattutto al finanziaria che ancora non esiste possano essere vagliate dal Parlamento.

L’iter è abbastanza chiaro. Oggi le Commissioni. Fra stasera e domani l’incardinamento dei provvedimenti a sala d’Ercole e la fissazione dei tempi per gli emendamenti che potrà scadere la sera del 29 o la mattina del 30. Poi due giorni stretti stretti per approvare tutto ma l’Ars mira ad approvare al pomeriggio della stessa giornata del 30. Per una volta un obiettivo possibile anche se dai tempi risicati