Illustrare le tecniche strategiche di intervento per sostenere i bambini nati prematuri e le loro famiglie attraverso una valutazione degli outcome a breve e a lungo termine degli interventi precoci, allo studio delle nuove disabilità che rappresentano i maincores del programma di follow-up. Se ne è discusso nel corso del convegno dal titolo “La dimissione e il follow up del pretermine in Sicilia”, promosso e organizzato da Marcello Vitaliti, direttore della struttura di Terapia Intensiva Neonatale e Neonatologia dell’Arnas Civico di Palermo, col patrocinio del Movimento per la Gentilezza e col supporto organizzativo della Collage Spa, al quale hanno partecipato, tra gli altri, il presidente dell’ordine dei Medici, Toti Amato, e Salvatore Requirez in rappresentanza dell’assessorato regionale alla Salute.
Vitaliti “Occorre strutturare un network”
“Ogni anno, nascono in Sicilia il 7% di bambini prematuri – spiega Marcello Vitaliti, direttore della struttura di Terapia Intensiva Neonatale e Neonatologia dell’Arnas Civico di Palermo – e di questi il 20 % circa necessita di follow up fino ai 6 anni di vita. Ancora purtroppo però si riscontrano delle carenze per quanto riguarda le risorse umane e tecnologiche impegnate in Sicilia per garantire un tale servizio e soprattutto é un servizio di cui devono farsi carico non solo i neonatologia. Occorre innanzitutto la strutturazione di un network tra le varie TIN regionali, uniformità organizzativa, creazione di percorsi abilitativi adeguati, supporto psicologico alle famiglie e creazione di percorsi burocratico amministrativo agevolati. Inoltre, è necessario investire sulla formazione nell’ambito della neuropsicomotricità che risulta essere estremamente deficitaria numericamente parlando e sarebbe auspicabile che venissero definiti degli interventi di politica sanitaria che consentano di impegnare risorse più adeguate al fine di tutelare gli stessi diritti di salute a tutti i bambini che nascono pretermine e alle loro famiglie”.
Convegno promosso anche dal Movimento per la Gentilezza
Il convegno è stato promosso anche dal Movimento per la Gentilezza. “È stato emozionante per me – spiega la presidente Natalia Re- tenere la lettura magistrale sulla gentilezza agli operatori sanitari, presenti in questo prestigioso contesto. Educare alla gentilezza è un processo complesso, continuo, che si costruisce nella quotidianità, e che si nutre della delicatezza dell’empatia e della forza dell’ascolto. Educare alla gentilezza è un dono per sé e per la comunità, e le aziende ospedaliere, ineludibilmente, sono presidi di gentilezza. Sono grata al Marcello Vitaliti per la sensibilità costante verso i principi ispiratori del MIG portati all’ interno del Congresso”.
“Sono orgogliosa – aggiunge Lucia di Ganci, del comitato organizzatore del congresso – di aver contribuito alla riuscita di questa assise che ha toccato temi di grande utilità sociale, oltreché, clinica, rendendoli patrimonio non solo per gli addetti ai lavori, ma per la tutta la comunità”.
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