Sicilia Digitale, la società partecipata nata per affiancare la Regione Siciliana nella progettazione, realizzazione e gestione di sistemi e servizi digitali, informatici e telematici, ha annunciato la nomina dell’ingegnere Lorenzo Valenti al ruolo di direttore tecnico, a seguito di un processo di selezione attraverso concorso pubblico.

Valenti alla guida di Sicilia Digitale

Con una carriera ventennale nel campo dell’ingegneria informatica e una comprovata esperienza nella gestione di progetti complessi, l’ingegnere Valenti porta con sé una vasta gamma di competenze tecniche e manageriali che lo rendono la guida ideale per l’area tecnica di Sicilia Digitale. Questa nomina completa il comparto dirigenziale della società e rappresenta un tassello importante per l’eccellente piano di risanamento di Sicilia Digitale avviato nel 2022. Grazie alla leadership esperta del management e alla lungimiranza del direttivo rispetto alle sfide e le opportunità nel settore, Sicilia Digitale continua a crescere e a consolidare la sua posizione di riferimento nel campo dei servizi digitali e telematici.

La condanna dell’ex amministratore

Il tribunale di Palermo ha condannato a 3 anni e 2 mesi di reclusione Carmine Canonico, rappresentante legale dal 2019 al 2021 di Sicilia Digitale e all’interdizione perpetua dai pubblici uffici e all’incapacità perpetua di contrarre con la pubblica amministrazione. Canonico, 75enne, di Monteforte Irpino (Avellino), ufficiale della guardia di finanza in pensione, è accusato di avere liquidato in proprio favore rimborsi e spese non dovuti quando era a capo della partecipata della Regione. Un’accusa che aveva portato, già nel giugno del 2022, ad un decreto di sequestro preventivo per circa 43 mila euro emesso dal gip di Palermo, su richiesta della Procura e l’apertura di un’inchiesta nei suoi confronti per peculato. E nei giorni scorsi, per i rimborsi non dovuti, era stato condannato dalla Corte dei Conti a un rimborso di 46 mila euro. Carmine Canonico, in passato, aveva ricoperto prestigiosi incarichi in Calabria e in Sicilia occupandosi anche di inchieste su truffe nel settore dei vigneti che hanno coinvolto diverse regioni d’Italia.