“Le considerazioni del procuratore generale della Corte dei conti sulla gestione dei rifiuti in Sicilia fanno il paio con quelle recenti dell’ANAC e con la nostra azione politica e parlamentare: tutti gli organi di controllo sono concordi nel condannare senza appello alcuno il disastro ambientale ed erariale nel settore dei rifiuti in Sicilia”.

A dichiararlo sono i portavoce M5S dell’Ars, della Camera dei Deputati e parlamento Europeo rispettivamente Giampiero Trizzino, Claudia Mannino ed Ignazio Corrao che rilanciano i numerosi punti critici sottolineati in questi giorni dal procuratore regionale Giuseppe Aloisio relativi alla “malagestione” del patrimonio culturale al tema dei rifiuti, in cui l’utilizzo delle discariche “ha determinato aggravi di costi per la collettività e danni ambientali di proporzioni preoccupanti”.

“La farsa del piano stralcio che dovrebbe condurre la Sicilia ad una prima svolta – aggiungono i deputati – è stata da noi svelata già lo scorso mese: tutta l’impiantistica prevista è in ritardo e gli ambiziosi risultati presentati in pompa magna a Roma lo scorso giugno sono solo carta straccia. Per non parlare delle attenzioni della Commissione Europea sul piano rifiuti regionale e sul mancato trattamento dei rifiuti prima del conferimento in discarica. Si tratterà di incredibili coincidenze però Crocetta e il suo Governo nelle loro ordinanze emergenziali si occupano di ampliare le capacità di abbancamento (e di profitto) delle discariche private, in barba alle normative ambientali, e non hanno mai pensato di inserire misure per l’apertura ed il funzionamento dei circa 330 impianti tra centri comunali di raccolta e isole ecologiche, finanziate con decine di milioni di euro europei, e in massima parte abbandonati come emerso ieri a seguito della nostra denuncia. Il dato di fatto è che se di mezzo ci sono interessi della collettività non ci si muove. Al contrario lo si fa prontamente quando gli interessi sono di parte”.

Tranchant la posizione della portavoce alla Camera Claudia Mannino: “Solo quest’anno – dice – sono state avviate dalla Corte dei conti 13 nuove istruttorie sulla gestione dei rifiuti. Tra queste quella di maggiore rilievo a detta del Procuratore Aloisio è proprio quella partita dal nostro esposto sul mancato raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata a Palermo e nella provincia. Stiamo riuscendo a far affermare il principio per cui non possono essere i cittadini a pagare il conto salato delle incapacità e delle mancanze di sindaci e assessori. Il caso di Palermo è emblematico: Orlando scarica le responsabilità sulle amministrazioni passate ma nel frattempo l’estensione della raccolta differenziata porta a porta, promessa per febbraio 2014, è ancora ferma al palo. Queste circostanze – conclude Mannino – sono state oggetto di apposita integrazione di denuncia alla Corte dei conti che valuterà le responsabilità amministrative”.

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