A cosa è servito riaprire i confini regionali se è ancora quasi impossibile fare rientro in Sicilia in aereo? Nonostante nei giorni scorsi sia stato dato il via libera ai viaggi tra regioni, la Sicilia resta pressoché  isolata a causa di pochissimi voli, prezzi dei biglietti alle stelle e collegamenti con l’estero praticamente azzerati. Inizia male la Fase 3 in Sicilia.

E c’è anche un paradosso. Ci sono casi in cui costa di meno acquistare un volo per l’estero e non per la Sicilia. Nonostante i proclami e le promesse di aiuto agli imprenditori del settore turistico in vista della stagione estiva, in Sicilia invece di andare avanti, si va ancora più indietro. E la grana relativa all’aeroporto di Trapani Birgi sembra essere la punta di un iceberg ancora più grosso ma, ricordiamolo, per il vice ministro alle infrastrutture – siciliano – Giancarlo Cancelleri – “non esiste un caso Trapani”. Lunedì scorso, al termine di una conference call con Alitalia, il presidente dello scalo di Birgi, Salvatore Ombra, ha annunciato l’intenzione della compagnia di bandiera di non far ripartire i voli quando, il 1° luglio, l’aeroporto di Trapani riaprirà i battenti. Un colpo anche per Musumeci e l’intera classe politica siciliana sotto shock per la decisione di Alitalia di “abbandonare” lo scalo trapanese. Sul “caso Trapani” domani il ministro per il Sud Giuseppe Provenzano riunirà i sindaci del Trapanese in un incontro sollecitato dal sindaco di Salemi Domenico Venuti.

Di fatto la Sicilia resta però isolata e anche i voli per Palermo e Catania scarseggiano quando, invece, sono molti di più i voli che hanno come destinazione le capitali europee o altri luoghi di vacanza fuori dallo Stivale.

La compagnia di bandiera italiana, sottoposta ad un’altra operazione di salvataggio da parte dello Stato, garantisce 28 voli a testa da e per Palermo e Catania verso Milano e Roma. Nient’altro. Eppure sono tanti i siciliani che vorrebbero rientrare sull’Isola. Questi, visto il caro biglietti e la difficoltà nel loro reperimento, preferiscono trovare mezzi alternativi.

Nei giorni scorsi anche le compagnie aeree low-cost, che riprenderanno ad operare alla spicciolata nelle prossime settimane, si sono fatte sentire temendo di essere danneggiate da alcune norme nazionali come quella sul contratto da applicare ai dipendenti che operano sulle tratte italiane. Intanto, però, il 1° luglio si ripartirà con un numero limitato di voli: il ritorno di Ryanair, che coprirà cinque tratte, Dat che continuerà a collegare Pantelleria, Corendon che garantirà i voli da e per Maastricht e Amsterdam e la new entry AlbaStar con aerei per Cuneo e Malpensa. Attendendo le tratte sociali Il collegamento fra la Sicilia e il resto del Paese, del resto, è un tema ricorrente.

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