la testimonianza di enzo munafò

Sindacalista rischia la vita, salvato dopo due mesi di degenza: “Negli ospedali siciliani figure eccellenti, la buona sanità c’è”

Da 40 anni sindacalista nel settore della sanità, occupandosi di uno dei settori più delicati dell’Isola. Fino ad oggi, quando ha avuto la possibilità di constatare i miglioramenti e le eccellenze raggiunti nella sua Palermo: è la storia di Enzo Munafò, leader della Fials palermitana, pronto a lasciare l’ospedale Villa Sofia-Cervello dopo due mesi di degenza durante i quali è stato anche in pericolo di vita.

“Non trovo parole di ringraziamento per le cure, l’abnegazione e la professionalità che mi sono state rivolte – dice Munafò – non certo per il mio ruolo, ero un utente della sanità come tanti altri verso cui il personale garantisce sempre il massimo impegno. Ma questa occasione mi è servita per vedere da vicino le condizioni in cui lavorano infermieri, medici, ausiliari. Ecco perché voglio esprimere il mio affetto a questi lavoratori e a tutto il personale. Invito l’assessore a promuovere tutte le azioni utili per implementare il personale nel più breve tempo possibile attraverso i bandi di concorso”.

Un grande ringraziamento arriva anche dalla figlia, Stefania Munafò: “La buona sanità esiste e si deve parlare anche di questa – dice – il reparto di Chirurgia maxillo facciale e plastica di Villa Sofia non può e non deve rappresentare per l’utenza lo “scandalo” che negli ultimi anni è stato associato a Tutino-Sampieri-Crocetta. Il reparto di Chirurgia maxillo facciale e plastica oggi diretto dal primario Dario Sajeva è ben altro che un luogo d’affari così come fatto emergere nel recente passato. Il reparto vanta una equipe di medici, infermieri ed oss qualificati e diretti egregiamente dal dottor Sajeva al quale voglio pubblicamente fare i miei complimenti per la gestione, la professionalità, l’etica e l’attenzione all’aspetto umano verso ogni paziente”.

Leggi anche

Vent’anni fa il primo trapianto di fegato all’Ismett di Palermo

Munafò, che è commissario cittadino di Diventerà bellissima, ringrazia “il personale che ha lavorato con grande impegno nonostante il numero di unità sia inferiore a quello previsto per legge. Quindi ne approfitto per chiedere al direttore generale, che si è già mosso e reso disponibile, di provvedere ad implementare le risorse umane. A mio padre Enzo non era stata data speranza a causa di una fascite necrotizzante in setticemia. Oggi ringrazio le mani e il cuore di questo chirurgo e il lavoro giornaliero della sua equipe per come hanno saputo gestire, contenere e infine sconfiggere l’infezione che hanno portato alla guarigione di mio padre. La buona sanità c’è, esiste e si deve raccontare. Il mio ringraziamento ufficiale è per tutta l’equipe del Trauma center diretta dal dottor Iacono, e per il dottore Farinella primario di Malattie infettive. È stato un percorso che li ha visti lavorare insieme nella lunga ospedalizzazione e che oggi ha portato ad avere salvato la vita di mio padre”.

Leggi l'articolo completo