Previsto per domani 29 ottobre alle ore 11,00 un sit in davanti le baracche di piazza Giulio Cesare nei pressi della stazione centrale, al quale parteciperanno residenti, commercianti e rappresentanti della circoscrizione.
Le proteste
Già dopo il rogo, avvenuto il 12 di settembre, il Presidente della prima circoscrizione, Giovanni Bronte, aveva fatto sentire la sua voce.
“Spiace constatare che dal giorno dell’incendio avvenuto ai danni delle baracche sequestrate site in piazza Giulio Cesare non vi sono stati più progressi da quello che sembrava una temporanea messa in sicurezza della zona da parte della Protezione Civile dopo il rogo. Il marciapiede antistante le strutture in disuso è ormai impraticabile data la grande quantità di fogliame e rifiuti presenti, rendendolo ancor più pericoloso. La zona è adibita a fermata dei pullman dei pendolari e turisti che arrivano in città, e chiaramente non è un buon biglietto da visita. Ho inviato richiesta di maggiore pulizia della zona e di chiarimenti sugli sviluppi che vi saranno per questa area. Le baracche, le cui saracinesche sono state aperte e accessibili a chiunque, inoltre vengono tutt’oggi utilizzate da clochard come giacigli e per il consumo di sostanze stupefacenti. A questo si aggiunge già la perdurante mancanza di manutenzione, di pulizia e di sorveglianza del parcheggio a servizio anche degli uffici di stato civile più volte denunciato da tutto il consiglio della prima circoscrizione. La messa in sicurezza dell’area e l’eliminazione di ulteriori disagi, non alimenterebbe comportamenti pericolosi per la cittadinanza”.
Un incendio prevedibile
Le baracche erano già state oggetto di sequestro da parte della polizia municipale, in vista della realizzazione di un parcheggio e di un tratto della linea C del tram. Tuttavia, nonostante l’intervento delle forze dell’ordine e la chiusura delle attività abusive, nessuna bonifica o demolizione è stata effettuata. Il fuoco ha trovato terreno fertile tra i rifiuti accumulati, mettendo a rischio anche la vegetazione circostante
Il vuoto delle istituzioni
Dopo l’incendio, ci si aspettava un’azione rapida: rimozione delle macerie, messa in sicurezza dell’area, avvio dei lavori promessi. Invece, il quartiere ha continuato a convivere con le carcasse bruciate delle baracche, simbolo di incuria e abbandono. I residenti e i commercianti della zona hanno indetto un sit-in di protesta il 29 ottobre, chiedendo transenne adeguate e una data certa per lo smantellamento.
Un’offesa al decoro urbano
La presenza di queste strutture fatiscenti, ora annerite dalle fiamme, rappresenta una ferita aperta nel cuore della città. Palermo merita spazi pubblici puliti, sicuri e decorosi, soprattutto in aree di transito come la stazione centrale. Il mancato intervento non è solo una questione di estetica, ma di rispetto verso i cittadini e di responsabilità amministrativa.
La voce del quartiere
Il vice presidente della prima circoscrizione, Antonio Nicolao, ha chiesto al Comune una messa in sicurezza “a regola d’arte”, con transenne da cantiere e non semplici barriere in plastica. La sua richiesta riflette il sentimento diffuso tra i palermitani: non si può più tollerare l’immobilismo. La città ha bisogno di risposte, non di promesse.






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