SOStain è una visione, è un protocollo integrato, è un modo di approcciare il proprio lavoro. È un comportamento, un insieme di buone pratiche da seguire per prendersi cura del mondo che si abita e in cui si lavora. SOStain è il primo programma di sostenibilità per la vitivinicoltura italiana, un protocollo integrato, patrocinato dal ministero delle Politiche agricole e forestali e riconosciuto dal ministero dell’Ambiente, del territorio e del mare, attraverso il progetto di sostenibilità V.I.V.A.
Il “Bando di gara, Campagna 2018/2019 – Programma Nazionale di Sostegno Vitivinicolo – Misura Ristrutturazione e riconversione dei Vigneti. Interventi per l’OCM vitivinicolo” pubblicato lo scorso 16 maggio dall’assessorato regionale delle Risorse agricole, alimentari e forestali della Regione siciliana inserisce i progetti presentati da aziende con Certificazione SOStain e/o V.I.V.A. tra i requisiti per ottenere un punteggio premiale.
SOStain nasce nel 2010 dall’idea di una ricerca improntata alla sostenibilità, un percorso volto ad arricchire e valorizzare tutto ciò che vive intorno al sistema produttivo, come la terra, il paesaggio, la flora e la fauna, chi lavora e infine chi consuma il vino, con l’obiettivo di perseguire uno sviluppo rispettoso dell’ambiente, socialmente equo ed economicamente efficace
Ciò che accomuna gli attori di SOStain è la volontà di misurare costantemente l’impatto che le pratiche agricole hanno sul territorio, condividendo best practices finalizzate al rispetto dell’ecosistema e all’assoluta trasparenza nei confronti del consumatore.
Ciò che distingue SOStain da altri tipi di certificazione è l’acquisizione della consapevolezza che gli impatti delle attività agricole vanno oltre i confini dei campi che si coltivano, poiché riguardano anche il benessere dei lavoratori e la salute dei consumatori, il coinvolgimento delle comunità locali, la valorizzazione del territorio circostante, la conservazione delle risorse naturali.
Ed è per questa ragione che il programma offre uno strumento di misura quantitativo, utilizzando 10 requisiti minimi di sostenibilità, per poter dare a chi conduce l’azienda le indicazioni necessarie a migliorare continuamente, includendo tra i propri requisiti aspetti che vanno dalla gestione della sostanza organica del suolo fino alla sua erosione o compattamento, dalla modalità di reclutamento dei lavoratori alle ricadute economiche che l’attività ha sul territorio, dal controllo del peso della bottiglia all’impiego di energie rinnovabili.
Il biologico è il punto di partenza, ma si cerca di andare oltre. Per fare un esempio, le aziende SOStain possono praticare solo trattamenti con un impatto su ambiente, agricoltore e consumatore uguale o inferiore a quello del biologico.
Un Comitato scientifico indipendente, composto da 10 esperti sulla sostenibilità economica, sociale e ambientale, risponde ai fabbisogni di innovazione delle aziende SOStain, orientando le proprie ricerche in modo da soddisfare le richieste del territorio.
Dopo quasi 10 anni di studio su vigneti, cantine e territorio, Tasca d’Almerita e Planeta sono state le prime due aziende vitivinicole italiane ad essere formalmente riconosciute con la certificazione di organizzazione V.I.V.A. e con la certificazione SOStain. La Sicilia diventa, dunque, la prima regione pilota di un protocollo di sostenibilità integrato, un modello che, opportunamente contestualizzato, che sta per essere applicato anche in altre realtà vitivinicole regionali come il Friuli e la Sardegna. Attualmente, hanno aderito a SOStain/ VIVA e sono in fase di certificazione anche azienda agricola Barone di Villagrande, azienda agricola Cos, azienda agricola Terre di Noto, tenuta Santo Spirito di Vincenzo Gazzotti e Tenute Rampingallo.
Tasca d’Almerita – composta da cinque Tenute sparse in tutta la Sicilia – ha abbracciato una filosofia di sostenibilità onnicomprensiva, su indicazione dell’amministratore delegato Alberto Tasca, ottava generazione della famiglia: “Lavoriamo ogni giorno per lasciare ai nostri figli un ambiente migliore del nostro. Lo facciamo perché sappiamo che, come ogni cosa coltivata con passione, saggezza ed esperienza, la responsabilità porta grandi risultati. La sostenibilità è ormai diventata una bussola non solo per la nostra azienda, ma anche per le nostre vite. Ed è per questa ragione che abbiamo scelto di seguire un approccio di tipo orizzontale, che misura l’impatto di tutte le attività aziendali e non soltanto di un singolo prodotto. Praticare un’agricoltura sostenibile ci consente di credere nella ricerca, per migliorarci sempre, salvaguardando le tradizioni senza il rischio che esse siano un limite allo sviluppo. Essere inseriti nei bandi dell’OCM vino attraverso il progetto SOStain/Viva è un importante riconoscimento a livello europeo che premia il nostro impegno per la Sicilia”.
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