La Sicilia è in crescita e i dati economici lo dimostrano. Le ultime misure varate in Finanziaria piacciono al governo nazionale e ora bisogna “consolidare la crescita e far tornare i giovani”. A parlare è il sottosegretario alle politiche del Mezzogiorno Luigi Sbarra in una intervista al Giornale di Sicilia nella quale lancia “Una sinergia fra governo nazionale e governo regionale” per proseguire nel solco di quel che è già iniziato.

“Il Mezzogiorno oggi è la locomotiva d’Italia, come definito anche dalla Presidente Meloni” afferma il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alle politiche per il Sud.

Il cambio di tendenza in Sicilia

Secondo Sbarra, i dati Istat confermano un cambio di tendenza: la Sicilia ha registrato nel 2024 una crescita del Pil dell’1,8%, il dato più alto in Italia. Anche a livello di occupazione si segnalano risultati record, con il tasso nel Mezzogiorno che ha superato per la prima volta il 50%. “Nel terzo trimestre del 2025, il Sud è l’unica area dove l’occupazione è aumentata rispetto all’anno precedente”, ha spiegato il sottosegretario, aggiungendo che il reddito disponibile delle famiglie al Sud è cresciuto del 3,4% a fine 2024, superando la media nazionale del 3,0%. Un punto centrale dell’intervento riguarda il contrasto alla fuga dei giovani laureati. Sbarra punta su misure come “Resto al Sud 2.0” per l’imprenditoria giovanile e “Ricerca Sud” per valorizzare le eccellenze accademiche, sottolineando l’importanza di creare condizioni affinché i giovani possano “tornare e restare”.

Bene misure decontribuzione e Sicily Working

In questo contesto, la strada intrapresa dalla Regione con le misure inserite in finanziaria sono considerate lodevoli. Insomma per Roma l’impegno della Regione Siciliana con la misura “Decontribuzione Sicilia”, che prevede oltre 650 milioni di euro in tre anni per sostenere l’occupazione, e l’iniziativa “Sicily Working” per attrarre capitale umano qualificato attraverso il lavoro agile si muove lungo il giusto solco per lo sviluppo.

Sbarra ribadisce la centralità della Zes Unica Mezzogiorno, definita uno strumento di politica industriale “fondamentale” che ha già visto circa 1.000 autorizzazioni e supportato 5,5 miliardi di investimenti. Il sottosegretario ha ricordato che la Zes è stata rifinanziata con oltre 4 miliardi per il prossimo triennio, con uno stanziamento aggiuntivo di 532 milioni per far fronte all’alto numero di richieste di credito d’imposta. Ma niente in contrario alla Super Zes siciliana.

Una sinergia per incrementare lo sviluppo

Per Sbarra, la strada maestra è e resta la sinergia tra amministrazione centrale e regionale per consolidare lo sviluppo in modo strutturale. L’azione del governo per il Sud è come un motore che ha ripreso a girare a pieno regime: se lo Stato fornisce il carburante attraverso riforme e investimenti, la sinergia con i territori rappresenta la trasmissione necessaria per trasformare questa energia in movimento e progresso per l’intera nazione.