Protesta questa mattina dei detenuti del carcere Lorusso di Pagliarelli. Hanno rifiutato la colazione e dalle 8 alle 10 e hanno battuto con le stoviglie contro le sbarre per oltre due ore. Un rumore avvertito anche dagli automobilisti che passavano davanti al Pagliarelli. La protesta è scattata nei quattro piani della sezione “circuito protetto” dove attualmente si trovano circa 180 detenuti. La contestazione è rientrata intorno alle 10.

Pare che i detenuti hanno voluto manifestare la loro insofferenza per problemi di sovraffollamento della struttura, per la mancanza di acqua calda in cella e perché vorrebbero istituita la cosiddetta “custodia aperta” che prevede una serie di vantaggi per gli accessi alle docce, le attività lavorative e sportive, i momenti di socialità e i contatti con le famiglie. Nel circuito protetto si trovano collaboratori di giustizia o loro parenti, ex appartenenti alle forze dell’ordine o gente che si trova dentro per crimini sessuali. Secondo gli ultimi dati comunicati dal ministero della Giustizia, al Pagliarelli ci sono 1.278 detenuti rispetto ai 1.182 consentiti dalla legge.

Droga e aggressioni nelle carceri, la protesta degli agenti penitenziari

Ad inizio giugno scattò l’ennesima protesta in Sicilia per le condizioni di insicurezza delle carceri. Dalla carenza di personale alle continue aggressioni, passando anche per il diffuso fenomeno dello spaccio anche all’interno dei penitenziari. A scendere in strada questa mattina il sindacato del Consipe, la confederazione sindacati penitenziari. Al loro fianco decine e decine di agenti provenienti da ogni parte della Sicilia. Tutti davanti al provveditorato regionale per la Sicilia delle carceri, in viale Regione Siciliana.

Le rivendicazioni in buona sostanza sono sempre le stesse per cui anche tante altre sigle da tempo si battono. Anzitutto la carenza di organico da cui poi discendono una serie di conseguenze legate alla sicurezza. Turni impossibili di lavoro, continue aggressioni, fenomeno dilagante dello spaccio anche nelle carceri.