Ad incastrarli le immagini delle telecamere di videosorveglianza piazzate nella zona (ben 32) e l’analisi dei tabulati telefonici.

Il 6 ottobre del 2014 a Palermo, un ex sottufficiale dell’Arma dei carabinieri con la passione per il gioco d’azzardo venne ferocemente aggredito in via Cavour. Aveva con sé solo 50 euro, ma i malviventi, sperando di accaparrarsi una somma più ingente, non esitarono a sparargli a bruciapelo.

Come riporta il Giornale di Sicilia, gli aggressori sono stati condannati a pene molto pesanti. Come Alessandro La Targia, che il 26 novembre ebbe 12 anni e 8 mesi davanti al Gup, anche Alessandro Bertolino e Antonino Randazzo sono stati dichiarati colpevoli e la quinta sezione del tribunale ha inflitto loro 16 anni e 8 mesi a testa; 10 anni e 8 mesi sono stati dati invece al tunisino Anes Boukadida. Il trattamento, dal punto di vista della pena, è differente perché l’ africano avrebbe fatto solo da palo, mentre La Targia (che avrebbe materialmente sparato) aveva fruito degli sconti previsti per il rito abbreviato.

Il collegio presieduto da Piero Falcone ha così accolto le richieste del pm Siro De Flammineis e della parte civile, rappresentata dagli avvocati Enrico Tignini e Dario Falzone: alla vittima, Mariano Ferro, sono stati liquidati 50 mila euro a titolo di provvisionale.

Mariano Ferro porta ancora addosso i segni di quelle ferite. A lungo rimase tra la vita e la morte. Gli spararono tre colpi, uno alla spalla e due allo stomaco: i medici dovettero asportargli la milza, la colecisti e un pezzo di intestino. I legali dei condannati hanno già annunciato che faranno ricorso in appello.

Per gli inquirenti, dopo la rapina finita nel sangue, non fu difficile ricostruire la dinamica di quanto accaduto: il primo ad essere individuato fu Boukadida, che venne arrestato quasi subito, mentre gli altri finirono in cella il 21 maggio del 2015. Ferro aveva trascorso la notte giocando alle slot machine e vincendo una cifra consistente. I ladri lo avevano adocchiato iniziando a progettare il colpo.

L’uomo aveva però continuato a giocare, perdendo poi tutto. All’uscita del locale, la feroce aggressione e gli spari, nonostante Ferro avesse consegnato ai ladri il proprio borsello senza opporre alcuna resistenza.

Secondo la ricostruzione della Squadra mobile, la rapina sarebbe stata pianificata nel pub Alex, gestito da Alessandro Bertolino, che si trova in via Spinuzza, vicino alla sala scommesse. Le immagini delle telecamere di videosorveglianza, mostrano Bertolino mentre passa alle spalle di Ferro, seduto davanti ad una slot, poi i quattro imputati che confabulano tra di loro in piazza Olivella.
Sarebbe stato Bertolino a dare la 7.65 a La Targia, mentre il tunisino avrebbe sorvegliato la zona e Randazzo avrebbe avvertito i complici dell’arrivo della vittima in strada.