I giudici d’appello della Corte dei Conti con sentenza 1/2017 hanno condannato Rudy Maira, ex capogruppo dell’Udc e del Pid a risarcire la Regione con 407 mila euro per l’utilizzo dei fondi per i gruppi parlamentari all’Ars non a fini politici.

L’indagine è stata condotta dai finanzieri del Nucleo di polizia Tributaria di Palermo. I giudici della Corte d’appello presieduta da Giovanni Coppola (Vincenzo Lo Presti Consigliere, Anna Luisa Carra Consigliere, Valter Del Rosario Consigliere, Guido Petrigni Consigliere relatore) hanno respinto il ricorso e confermato la sentenza di primo grado. Lungo l’elenco delle spese contestate al capogruppo.

Come il noleggio per oltre 100 mila euro per tre Audi A6 utilizzate dallo stesso Maira e dal deputato Fausto Maria Fagone.

I leasing delle vetture erano illegittimi dal momento che i due deputati, residenti fuori dalla provincia di Palermo, percepivano dei rimborsi per raggiungere il capoluogo siciliano. Rudy Maira dovrà restituire anche il conto al bar e alla bouvette all’Ars dell’Udc e del Pid: circa 16 mila euro.

Così come le spese telefoniche del gruppo non dovute visto che i deputati ricevono per le telefonare un rimborso di 4.150 euro l’anno.

Tra le spese contestate anche i 200 mila euro dati ai deputati Salvatore Cascio, Totò Cordaro, Antonino Dina, Marco Lucio Forzese, Giuseppe Gianni, Giuseppe Lo Giudice, Orazio Ragusa, Anna Maria Caronia, Santo Catalano. Chiudono la lista delle spese ritenute illegittime anche i soldi versati per far celebrare cinque messe di suffragio per il padre del presidente dell’Ars Francesco Cascio nella parrocchia di Sant’Eugenio Papa.