“Il Governo regionale adotti, in tempi brevissimi, tutti i provvedimenti attuativi contenenti le modalità, i criteri e la tempistica dovuta, per garantire e salvaguardare economicamente e giuridicamente i lavoratori indicati nell’art. 13 della legge ex ddl 1133/1155 A Stralcio I, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale il 24 maggio 2016”. Si tratta degli sportellisti della formazione professionale.
Lo chiede l’esponente dell’Opposizione all’Ars Nello Musumeci, che, unitamente ai deputati Formica e Ioppolo, ha presentato un’interpellanza al Presidente della Regione e all’Assessore regionale della Formazione professionale, nella quale, fra l’altro, si chiede di individuare la copertura finanziaria da destinare a questi lavoratori, per assicurare loro la continuità lavorativa e retributiva mensile”.
Inoltre, non è stato ancora prodotto l’elenco degli operatori che, come indica la stessa norma, avrebbe dovuto essere pubblicato entro 30 giorni dalla pubblicazione in gazzetta della legge stralcio.
“Il Decreto Legislativo n. 150, del 14 settembre 2015 – si legge nell’interpellanza – impone di assicurare i Livelli essenziali delle prestazioni (Lep), fra questi vi sono l’orientamento, sia di primo che di secondo livello, nonché l’orientamento finalizzato all’autoimpiego e le misure di accompagnamento al lavoro; gli artt. 22 e seguenti, del medesimo Decreto Legislativo, fissano le regole inderogabili, in virtù delle quali i lavoratori possono beneficiare degli ammortizzatori sociali e, più in generale, delle iniziative di sostegno al reddito. Tali regole, la cui violazione è sanzionata con la perdita dei benefici (indennità, assegno, etc), prendono il nome di “condizionalità” e al loro interno vi è proprio l’implementazione dei servizi per l’impiego, il cui mancato potenziamento viene ritenuto preclusivo ai fini dell’accesso ai finanziamenti comunitari”.
“Con l’art. 13 della “legge ex ddl 1133/1155 A Stralcio I – Disposizioni stralciato/A” – prosegue il testo dell’atto ispettivo – si intende dare attuazione al decreto legislativo 14 settembre 2015 n. 150, per assicurare i livelli essenziali di prestazioni in materia di servizi e politiche attive e passive del lavoro. Nello stesso art. 13, tuttavia, non si evincono né le modalità né i criteri da adottare per i lavoratori di cui all’art. 12 della L.R. n. 24/2000 e neanche la tempistica nell’attuare l’iter amministrativo per porre in essere quanto sancito dallo stesso art. 13, che dunque, ad un’attenta lettura appare privo dei punti essenziali e necessari che vadano oltre alla mera individuazione dei lavoratori”.
“Erogare i Livelli essenziali per l’impiego (lep) e attuare la riforma – conclude Musumeci – sono condizioni improrogabili per garantire l’accesso ai fondi SIE e inoltre, in assenza di strutture idoneamente potenziate, questi sarebbero soggetti a disimpegno automatico, con ovvie ricadute negative per la Sicilia”.
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