Ci sono altri nomi. Altri clienti delle baby prostitute che in questi anni sono stati contattati da Dario Nicolicchia e incastrati da video compromettenti. E’ quanto emerge dall’interrogatorio del legale anche lui rimasto impigliato nella tela di sesso e videotape tramata dal giovane che lavorava in un cenbtro ricambi e aveva trovato modo di potere fare tanti soldi sfruttando ragazzine che si concedevano per avere soldi per cellulari e vestiti.
Il legale lo ha fatto per difendersi. Lo ha fatto perché non aveva molta scelta, incastrato come è dai video che lo avrebbero ripreso mentre faceva sesso con la ragazzina. L’avvocato indagato con l’accusa di induzione alla prostituzione minorile fa alcuni nomi. Un collega, un farmacista.
Li avrebbe fatti incontrare nel suo studio con Dario Nicolicchia e con la fidanzatina. Anche loro avrebbero fatto parte del giro che avrebbe approfittato della baby squillo, la sedicenne ex dell’ uomo di 31 anni arrestato la setti mana scorsa, con la pesante accusa di sfruttamento della prostituzione minorile.
Si allarga, dunque, l’ inchiesta che fa tremare professionisti, commercianti, imprenditori, rappresentanti, ristoratori, un poliziotto ma anche i titolari di un paio di sexy shop, su cui si sta concentrando l’attenzione degli investigatori della sezione Reati sessuali della Squadra mobile: potrebbero essere lì alcuni dei punti di incontro fra «domanda e offerta», tra Nicolicchia, che gestiva la giovanissima amica, e coloro che cercavano emozioni particolari con il «manga in miniatura», come la vittima di questi giochi perversi viene descritta nei colloqui con la psicologa che l’ ha esaminata per conto del procuratore aggiunto Salvatore De Luca e del pm Claudio Camilleri.
Per gli investigatori l’indagine è ancora all’inizio e ci sono possibilità di sviluppi che coinvolgerebbero altre persone.
L’ avvocato vicino ai settanta, che sarebbe stato uno dei più assidui, sarebbe stato anche fra i primi clienti. Venticinque i rapporti sessuali che la sedicenne dice di aver avuto con lui. E davanti al pm Camilleri e alla dirigente di polizia Rosaria Maida, il professionista, assistito da una parente, fra mille imbarazzi e momenti difficili, ha fatto alcune ammissioni. Intanto su ciò che ha fatto lui: e su questo c’ era poca scelta, fra l’ altro, dato che la Procura, dopo avere sequestrato il telefonino «segreto» di Nicolicchia, ha in mano una serie di video che documentano quel che è avvenuto.
L’unica forma di difesa dei clienti è esprimere la convinzione di aver avuto a che fare con una maggiorenne. Ma la giovane e acerba ragazzina poteva essere veramente scambiata per quel che diceva di essere, cioè una diciannovenne? Al di là di questo, l’ avvocato civilista avrebbe parlato di un incontro nel suo studio fra un collega che si occupa di penale e un farmacista. Cosa è successo, dopo? Il profes sionista avrebbe fatto anche altri no midi persone «presentate» per incontri con la ragazzina. Che, dal canto suo, ha parlato di rapporti con almeno quaranta uomini, nell’ arco di tredici mesi: e coloro che finora sono stati individuati sono solo una decina, tutti indagati per aver fatto sesso a pagamento con una minorenne.
Gli accertamenti sono in pieno svolgimento, dopo l’ interrogatorio di Dario Nicolicchia da parte del Gip Lorenzo Matassa e dello stesso pm. Lì è emerso il coinvolgimento di una quattordicenne, di una donna bisessuale, di un’ altra minorenne e sono venuti fuori i rapporti sadomaso, «Dario sulla luna» (questo il suo nick su Face book) che si faceva maltrattare, così come alcuni clienti, gli acquisti di lingerie e accessori cosiddetti «trasgressivi» in negozi visti come una sorta di crocevia del sesso ultraspinto. E poi ci sono i video, che la Procura sta affidando a esperti, incaricati di analizzare le immagini, individuare e dare un nome ai soggetti ritratti. Nicolicchia li riprendeva di nascosto, probabilmente in vista di possibili, futuri ricatti.
Ora le parziali ammissioni dell’ avvocato, il primo ad essere interrogato in Procura: dopo di lui un agente già in servizio di scorta a una personalità antimafia, un dentista, un rappresentante di una ditta di intimo. Il campo delle indagini si amplia, i rischi di essere coinvolti pure. L’ inchiesta prosegue: in programma nuove audizioni di testimoni, la verifica delle versioni di quella che è a tutti gli effetti la «persona offesa», la ragazzina, fino a poco tempo fa ancora innamorata di «Dario sulla luna» e pronta a difenderlo davanti agli inquirenti, chiedendo che non gli venisse «fatto del male».
Commenta con Facebook