Anche l‘ultimo ex Pip ha firmato i contratto di lavoro e può considerarsi stabilizzato. Da lunedì il principale bacino di precariato siciliano non esiste più se non nella memoria. Ma con esso non è finito il precariato. Adesso la politica si concentra su altri precari a partire dagli Asu.

Marianna Caronia: “Sas lascia indietro gli Asu”

Ad occuparsi della stabilizzazione, anche in questo caso, è la Sas, la società partecipata regionale: “Ancora una volta abbiamo assistito a un comportamento gravissimo e inaccettabile da parte della dirigenza della Sas, che ha incredibilmente disatteso le decisioni dell’Assemblea regionale siciliana, ritardando la stabilizzazione dei lavoratori Asu dei beni culturali” dice Marianna Caronia, deputato regionale di Noi Moderati che in più di una occasione ha contestato l’operato della società partecipata.

Le scelte contestate due giorni or sono

Caronia ha rilasciato due giorni fa la dichiarazione che porta sul piano personale lo scontro “In particolare, 258 lavoratori e lavoratrici del settore continuano a essere ostaggi delle incomprensibili scelte personali del presidente della Sas, il quale evidentemente ritiene di non dover rispondere del proprio operato né al Parlamento, né al Governo, né ai cittadini – continua Caronia – Adesso lavoreremo perché si possa arrivare alla stabilizzazione entro la fine dell’anno, ma resta il fatto di un comportamento grave, da parte della Sas, anche per il danno che questo comportamento rischia di arrecare al funzionamento dei beni culturali nella nostra regione”, conclude.

Protesta anche della deputata 5 stelle

Dello stesso tenore l’attacco della deputata cinquestelle Roberta Schillaci che è anche vice capogruppo del Movimento all’Assemblea regionale siciliana: “Ancora una volta qualcuno si fa beffe del processo di stabilizzazione dei 258 lavoratori Asu in forza nei beni culturali della Sicilia. Nonostante le prescrizioni normative, la Sas ad oggi non ha provveduto a far sottoscrivere i contratti a tempo indeterminato”.

Scaricabarile intollerabile

“C’è uno scaricabarile intollerabile che coinvolge i vari soggetti che devono definire l’iter per l’assunzione di questo personale. Fa rabbia che nonostante proprio gli Asu abbiano consentito negli anni l’apertura e la fruizione di musei e siti culturali, altrimenti sprovvisti di personale, si continui a dilazionare la presa in carico da parte della società partecipata regionale. Qualcuno in Sas ha assunto le sembianze di “Fabio Massimo il Temporeggiatore, logorando la pazienza di chi rivendica il giusto diritto alla sollecita assunzione. Ciò è grave ed al contempo mette a repentaglio anche la piena fruizione dei beni culturali che fanno appezzare la Sicilia con turisti provenienti da tutto il mondo ”.