Nessuna risposta. La politica sembra aver scelto il silenzio rispetto alle condizioni dello stadio Renzo Barbera di Palermo. Durante il match infrasettimanale contro il Brescia, eravamo tornati a parlare delle pessime condizioni in cui versa l’impianto di viale del Fante che, da tempo, attende una ristrutturazione organica.

A farla dovrebbe essere il Comune di Palermo ma, dalle parti di Palazzo delle Aquile, non si muove foglia. Così come sul fronte della convenzione con il Palermo calcio. Posto che quasi sicuramente aumenterà il canone da pagare dalla società rosanero, il quale era stato decurtato ai tempi della pandemia, non ci sono notizie sul rinnovo di tale convenzione. A votare dovrebbe essere il Consiglio Comunale su indirizzo dell’assessorato di riferimento (Patrimonio). Ma, al momento, non c’è nessuna delibera in tal senso all’ordine del giorno.

Mezzo che era stato paventato come possibile strada per potere “appaltare” gli interventi al club siciliano, in modo da accelerare tempistiche che, sul fronte del pubblico, rischiano di essere lunghe. Al di là dei 170.000 euro messi a disposizione per installare alcuni tornelli di nuova generazione (nulla di nuovo sul panorama italiano), opere ben più organiche attendono di essere realizzate. Fra queste la sostituzione dei seggiolini e il rifacimento dei bagni dello stadio. Strutture, quest’ultime, che versano in condizioni critiche.

I bagni dello stadio in pessime condizioni

Come segnalato da diversi tifosi rosanero della Curva Nord che, durante la sfida poi persa malamente contro il Cittadella, hanno nuovamente immortalato lo stato dei servizi igienici dello stadio Renzo Barbera. Bagni a volte al buio, in alcuni casi perfino inaccessibili. E, in quelli in cui si può entrare, l’avanzare del tempo si fa evidente. Ferri esposti, infrastrutture murarie fatiscenti e pezzi di cemento mancanti dalle loro sedi.

Fatto che ha rappresentato un elemento deterrente rispetto all’esclusione dell’impianto di viale del Fante dall’iter per l’organizzazione di Euro 2032. Se Palermo era rimasta fuori dalla lista quando gli stadi coinvolti dovevano essere dieci (ciò a vantaggio di Cagliari, dove i lavori per ristrutturazione del Sant’Elia sono in uno stato già avanzato), oggi che gli impianti selezionati saranno cinque o al massimo 6 (ciò in virtù della partnership avviata con la Turchia) la strada si fa sempre più irta.

Impianto “cadavere” in attesa di resurrezione

Esclusione all’alba della quale l’assessore allo Sport Sabrina Figuccia descrisse lo stadio Renzo Barbera come e “un cadavere che risuscita ogni giorno”. Duole constatare che purtroppo l’operazione di resurrezione non è stata nemmeno lontanamente avviata. Nonostante la disponibilità del Palermo calcio infatti, dal Comune non sembrano esserci particolari novità sul fronte della convenzione sull’impianto di viale del Fante.

A votare il rinnovo dovrebbe essere il Consiglio Comunale, attraverso un apposito regolamento che dovrebbe provvedere a redarre l’assessore al Patrimonio guidato al momento da Andrea Mineo (anche se lo stesso pare avviato a cedere l’incarico al nuovo alfiere di Forza Italia Pietro Alongi). Fatto avvenuto per esempio nell’estate del 2020, quando il Consilio varò l’attuale convenzione vigente. Ma della delibera non c’è traccia all’ordine del giorno di Sala Martorana. Un silenzio che preoccupa anche alla luce delle infiltrazioni d’acqua e dei crolli che hanno interessato diverse ali dello stadio. Il tempo passa e il morto, più che resuscitare, sembra quasi decomporsi.

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