Le aree di crisi industriale non complessa della Sicilia potranno fruire dei finanziamenti statali e regionali destinati alla riconversione e riqualificazione del loro tessuto economico. I circa 200 comuni che rientrano nelle “SLL” (Sistemi locali di lavoro), infatti, avranno a disposizione circa 16 milioni di euro di risorse messe a disposizione dal Ministero dello sviluppo economico più un milione di fondi dell’assessorato alle Attività produttive, guidato dal Mimmo Turano. Un finanziamento che rischiava di svanire, a causa della mancata istruttoria del precedente governo: la scadenza per la firma dell’Accordo di programma sarebbe stata il prossimo 4 aprile.

Pericolo scongiurato, comunque, grazie alla determinazione degli uffici dell’assessorato alle Attività produttive che sono riusciti da ottenere dal Mise circa 16 milioni di euro: 4 milioni 799 milioni provenienti dal Fondo per la crescita sostenibile; 9 milioni 806 mila euro, invece, vengono finanzianti con il Programma operativo nazionale, “Imprese e competitività” .

“Abbiamo recuperato – ha detto visibilmente soddisfatto, l’assessore Mimmo Turano – il tempo perduto. Il termine ultimo per sottoscrivere il contratto di programma sarebbe scaduto il 4 di aprile. Ben 200 comuni della Sicilia sarebbero stati privati di questa opportunità. Il confronto serrato con il Mise ci ha consentito di raggiungere l’obiettivo. A breve sarà pubblicato il bando a cui potranno partecipare le imprese”.

Per il presidente della Regione, Nello Musumeci, “è importante che queste risorse non siano state perdute, consentendo alle imprese che ricadono nelle aree di crisi industriale non complessa di rimettere in moto il proprio circuito produttivo ed occupazionale”.

Le risorse sono destinate prioritariamente alla creazione di nuovi posti di lavoro; si possono ottenere finanziamenti agevolati fino al 50% dell’investimento.