Un anno di stato di emergenza durante il quale si dovrà porre rimedio ai danni fatti dagli eventi alluvionali dello scorso mese di febbraio. E’ quanto deciso da Roma sulla base delle richieste giunte dalla regione siciliana.

La soddisfazione alla Regione

Soddisfazione per la dichiarazione dello stato di emergenza per dodici mesi dichiarato dal Consiglio dei ministri per le province della Sicilia orientale colpite dagli eventi meteorologici dello scorso mese di febbraio è stata espressa dal presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani “Ancora una volta il dialogo e la sinergia tra il governo della Regione e le istituzioni statali – sottolinea Schifani – hanno funzionato, dimostrando la loro efficacia nel dare risposte alle esigenze del territorio”.

Un lungo percorso di dialogo me quantificazione dei danni

“Fin dall’indomani della catastrofica ondata di maltempo del 9 e 10 febbraio nelle province della Sicilia orientale avevo avuto modo di constatare di persona, recandomi nei luoghi e confrontandomi con gli amministratori locali, le terribili conseguenze per le imprese e per i cittadini colpiti e riscontrando l’urgenza di un intervento riparatorio. Il mio governo si è mosso immediatamente e adesso Palazzo Chigi ha recepito la nostra richiesta con questa declaratoria che prevede un iniziale stanziamento di nove milioni per le prime misure urgenti”.

Serve uscire dalla logica dell’emergenza

“È chiaro che, anche a fronte dei cambiamenti climatici che causano fenomeni sempre più estremi, occorrono interventi che esulino dalla dimensione dell’emergenza. Per questo motivo, la nostra attenzione è costante e il mio governo è quotidianamente impegnato per la riqualificazione del territorio e dei corsi d’acqua della Sicilia”.

A metà giugno la lettera dei sindaci dei comuni dei Monti Sicani

A metà giungo per sollecitare interventi i sindaci dei comuni dei Monti Sicani avevano scritto una lettera alla Regione per chiedere L’attivazione immediata e tempestiva di un tavolo di crisi dove prevedere misure di ristoro e un piano d’azione mirato e strutturato che contempli misure di investimento per fronteggiare la crisi alimentare degli allevamenti zootecnici causata dal maltempo. Quella lettera era firmata dai sindaci di Castronovo di Sicilia (Vitale Gattuso), Alia (Antonino Guccione), Cammarata (Giuseppe Mangiapane) e San Giovanni Gemini (Custode Zimbardo) Lercara Friddi ( Luciano Marino) Vicari (Antonio Miceli) Roccapalumba (Benito Giunta) in seguito all’incontro tenutosi presso l’Aula Consiliare del Comune di Cammarata dopo aver effettuato, insieme agli allevatori, un esame sulla generale situazione degli allevamenti del comprensorio.