Basta cantieri stradali con scavi e trincee per la posa di tubi e cavi interrati che affliggono la vita degli automobilisti. Anche in Sicilia, dopo altre regioni italiane, arriva la tecnologia del futuro “trenchless” (letteralmente “senza trincee”) grazie all’assessorato regionale Infrastrutture che l’ha prevista nel nuovo Prezziario regionale di prossima pubblicazione. Adesso toccherà a enti pubblici e società partecipate inserirla nei bandi di gara per ridurre l’impatto ambientale e ottenere notevoli risparmi su tempi e costi.
Le nuove tecnologie, i macchinari, le varie applicazioni e alcuni casi significativi saranno illustrati ad enti, società e professionisti nel corso di un seminario che sarà inaugurato dall’assessore regionale alle Infrastrutture, Luigi Bosco, dal presidente di Ance Sicilia, Santo Cutrone, dal presidente dell’Iatt (Italian Association for Trenchless Tecnology), Paolo Trombetti, e dal presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Palermo, Vincenzo Di Dio.
Nel piazzale saranno esposti particolari macchinari. Si tratta di una lunga sonda flessibile telecomandata, dotata in testa di una fresa rotante, capace di bucare velocemente il suolo in direzione parallela al manto stradale evitando di danneggiare i servizi di rete già esistenti, e anche di passare sotto falde idriche o grandi infrastrutture stradali e ferroviarie, e di inserire velocemente nel canale i tubi da collocare, siano essi di acquedotto, fognatura o cavi elettrici e in fibra ottica. La tecnologia, ampiamente utilizzata nelle città italiane e pure da Snam per la posa dei gasdotti, serve anche a riparare perdite idriche senza scavare, semplicemente insufflando resine o guaine all’interno del tubo rotto.
Commenta con Facebook