Stop sanatoria edilizia in Sicilia, non se ne potrà neanche discutere domani durante la riunione per il voto finale al ddl testo unico edilizia. “L’emendamento sulla così detta sanatoria delle costruzioni realizzate nella fascia costiera dei 150 metri dalla riva contiene evidenti profili di incostituzionalità pertanto è inammissibile e quindi domani non verrà discusso in Aula”.

Lo ha deciso il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Giovanni Ardizzone dopo la fase istruttoria da parte degli uffici.

“Gli uffici dell’Ars – continua – avevano già evidenziato tali anomalie durante l’esame in Commissione Ambiente e territorio, ma l’emendamento è stato inopinatamente messo ai voti”.

Domani, comunque, alle ore 16.00, orario di convocazione dell’Assemblea regionale siciliana, era già stato annunciato un blitz di Legambiente a Piazza del Parlamento contro l’ipotesi di sanatoria.

Sull’emendamento Fazio si era scatenata una vera e propria bufera. Oltre a difenderlo il proponente, si era detto possibilista, questa mattina, anche il Presidente della Regione. nella maggioranza era scoppiata una guerra fratricida con appelli per il voto contrario lanciati anche da segretari Pd. Gli ambientalisti, per parte loro avevano scritto a chiunque per cercare di bloccare la norma che adesso non sarà discussa affatto.

Lo stop sanatoria imposto da Ardizzone dovrebbe anche fermare le polemiche politiche ma non è certo che questo avvenga. Il deputato proponente ha già annunciato per domani una conferenza stampa proprio sulla sua proposta mentre altri deputati consideravano perfino troppo restrittivo il testo in discussione che avrebbe creato disparità fra i cittadini siciliani e quelli del resto del paese per questioni di mala burocrazia.

Gioisce su Twitter il segretario del Pd di Palermo Carmelo Miceli che aveva lanciato il suo appello per un voto contrario ai deputati Pd. “Il Presidente dell’Ars dichiara inammissibile l’emendamento sulla sanatoria. Finalmente prove tangibili di buonsenso” scrive nei suoi 140 caratteri il renziano prima di dedicarsi alla direzione del partito che oggi dovrà dirimere ben altre questioni legate, invece, alla candidatura per il sindaco di Palermo e alle dimissioni degli uomini di Ferrandelli dalla segreteria

 

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