Non c’è il rischio di perdere i fondi Fsc che erano stati impegnati con le norme della finanziaria regionale impugnate ieri sera dal Consiglio dei Ministri. Lo assicurano fonti del governo regionale rispondendo alla ridda di allarmi che vengono da più parti.
L’impugnativa
Il Consiglio dei ministri, infatti, ieri sera ha impugnato le norme della legge di stabilità regionale, che erano state finanziate con risorse del Fsc per circa 800 milioni di euro. Stop anche ad un’altra decina di commi.
Il rischio paventato è che le risorse possano essere riprogrammate e la Sicilia perda l’opportunità. Un<a eventualità che, secondo fonti governative, è già stata scongiurata avviando interlocuzioni con Roma ancora prima che l’impugnativa fosse ufficiale.
La preoccupazione della Uil
“Eravamo certi che questa Finanziaria sarebbe stata impugnata. Conteneva troppe norme che mai sarebbero state approvate, e lo avevamo anche detto. Tutto questo ci preoccupa fortemente, ma ci preoccupa ancora di più il rapporto del nostro presidente Schifani con il governo Meloni. Aspettavamo un cambiamento, non un cambiamento in peggio. E questo non ce lo possiamo proprio permettere” afferma Luisella Lionti, segretaria generale della Uil Sicilia, che commenta così la decisione del Consiglio dei ministri di bocciare la Finanziaria.
Una posizione dura la sua “Un’impugnativa così vasta non la si vedeva da anni. E con questi tagli è sparita una parte importante di risorse destinate ai Forestali ma anche soldi per l’occupazione, gli Enti locali e le imprese, garantiti dal Fondo di Sviluppo e Coesione. Soldi di cui, apprendiamo, ancora oggi Palazzo d’Orleans non dispone perché manca l’assegnazione ufficiale da parte del governo Meloni. Adesso chiediamo subito un confronto. Vogliamo entrare nel merito di questi provvedimenti. Questo sindacato ha sempre chiesto misure chiare con coperture certe”.
Falcone replica a tutti, impianto regge
“Ce lo aspettavamo, ma l’impianto della manovra regge” ha detto da subito l’assessore regionale all’Economia, Marco Falcone che aggiunge “Nel corso delle interlocuzioni intrattenute, il ministro della Coesione, Raffaele Fitto, ha manifestato al presidente Schifani la propria disponibilità ad assegnare le risorse del Fondo sviluppo e coesione 2021-2027 da destinare al finanziamento degli investimenti, di cui alle disposizioni oggi impugnate, coerenti con le linee di intervento del programma”.
La telefonata fra Schifani e Fitto
E dalla Regione siciliana arriva la conferma di una lunga conversazione telefonica tra il ministro Fitto ed il presidente della Regione Siciliana Schifani per condividere una intesa sulla destinazione delle risorse del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione a favore del Mezzogiorno 2021-27, da impiegare in Sicilia per gli interventi considerati dal governatore moltiplicatori di sviluppo e occupazione per la regione.
Il ministro ha, quindi, assicurato che il governo in collaborazione con le Regioni procederà presto a definire le modalità ed i tempi per un efficace ed efficiente impiego delle risorse tenendo conto degli interventi coerenti con le finalità della Coesione, che per la Sicilia erano originariamente inseriti nella legge di stabilità regionale 2023 impugnata ieri dal Consiglio dei ministri.
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