- La tragedia di Palermo sconvolge l’Europa
- Stop a tutti i profili con età non accertata, quindi la quasi totalità
- Provvedimento valido fino al 15 febbraio
- Contatti con le autorità irlandesi dove TikTok Europa ha sede per concordare altri provvedimenti
- Il dolore e la generosità dopo la tragedia
Stop a tutti gli utenti la cui età è impossibile da verificare. Dopo la tragedia della bimba di 10 anni morta a Palermo per una terribile sfida social, il Garante per la protezione dei dati personali ha disposto il blocco di TikTok per tutti gli account “per i quali non sia stata accertata con sicurezza l’età anagrafica”.
Una misura immediata quella del Garante per tutelare i tanti minori che sono iscritti al social cinese. Lo stop, che durerà fino al 15 febbraio, non è l’unica misura che il Garante ha deciso di intraprendere: entro quella data infatti si riserverà ulteriori valutazioni anche all’ attenzione dell’Autorità irlandese, “considerato che recentemente TikTok ha comunicato di avere fissato il proprio stabilimento principale in Irlanda”.
Salverà 4 bambini
Un’iniziativa quella del Garante che mira ad evitare nuove tragedie come quella della piccola Antonella, morta soffocata nel bagno di casa a Palermo mentre partecipava ad una challenge che simulava il soffocamento. I suoi organi ora salveranno la vita a quattro bambini.
“Abbiamo scelto di dire si alla donazione perché nostra figlia avrebbe detto ‘si, fatelo’. Era una bambina generosa. E visto che non possiamo averla più con noi, abbiamo ritenuto giusto aiutare altre persone”, dicono ancora sotto choc, i genitori.
Subito dopo aver saputo dai medici che non c’era più nulla da fare e che era stata dichiarata la morte cerebrale della bambina, hanno acconsentito all’espianto degli organi. Il prelievo è stato fatto all’ospedale dei Bambini: il fegato, che è stato diviso a metà e destinato a due piccoli pazienti, i reni e il pancreas.
La tragedia
Una morte insensata quella della bambina palermitana: avrebbe partecipato al Black out challenge, una assurda competizione in cui vince chi resiste più a lungo dopo essersi stretto attorno al collo una cintura. La piccola palermitana è stata trovata in bagno con la cintura di un accappatoio avvolta attorno alla gola e agganciata a un termosifone. I genitori l’hanno portata in ospedale, ma i danni cerebrali dovuti alla mancanza di ossigeno sono apparsi subito gravissimi. La procura di Palermo e la Procura dei Minori, che indagano per istigazione al suicidio a carico di ignoti, hanno disposto l’autopsia. L’esame si svolge oggi all’istituto di Medicina Legale del Policlinico. La bambina aveva diversi profili su FB e TikTok e col telefonino, che è stato sequestrato e dal quale gli inquirenti contano di acquisire elementi importanti per comprendere cosa sia accaduto, potrebbe essere stato registrato il video degli ultimi istanti di vita della piccola che sarebbe poi dovuto finire sul social cinese come prova della partecipazione alla sfida. Uno striscione è stato appeso al balcone dell’istituto comprensivo statale Perez Calcutta in via Maqueda, nel centro storico di Palermo, frequentato dalla bambina. “Ciao, per anni ti abbiamo tenuto per mano, ora ti terremo nel cuore” c’era scritto. “Mi ha chiamato la ministra Lucia Azzolina. Ho ribadito alla rappresentante del governo, l’estrema rabbia per quanto successo. – dice la dirigente scolastica Laura Pollichino. – Le maestre mi hanno riferito che la mamma seguiva la figlia in maniera attenta e premurosa. Purtroppo la cronaca dimostra che questi episodi non sono isolati e bisogna porre un freno”.
TikTok già nel mirino del Garante
Il Garante già a dicembre aveva contestato a TikTok una serie di violazioni proprio in relazione ai minori: scarsa attenzione alla loro tutela, facilità di infrangere il divieto di iscrizione agli under 13, poca trasparenza e rispetto per la privacy. Ora la decisione del blocco dopo la morte di una bimba di 10 anni.
La reazione
“Si tratta di un provvedimento sacrosanto – commenta il presidente di Federconsumatori Sicilia Alfio La Rosa – perché, se TikTok avesse verificato che la giovanissima vittima non aveva l’età minima di 13 anni per usare l’app, forse adesso non staremmo parlando di questa tragedia. L’età, quando si usa un social network o un’app per smartphone, è fondamentale: più si è giovani e meno difese si hanno nel mare magnum dei contenuti online potenzialmente pericolosi”.
Federconsumatori Sicilia, nell’approvare il provvedimento del Garante, auspica che esso venga esteso anche alle altre app per smartphone e, in particolar modo, ai videogiochi e ai social network sui quali i più piccoli spendono la maggior parte del tempo e, di conseguenza, sono più esposti ai pericoli.
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