Le erbacce prosperano rigogliose su diversi marciapiedi di Palermo, in attesa di diserbi ad oggi mai arrivati. Il lavoro in questione è oggetto di un accordo fra il Comune di Palermo e la Rap, società che si occupa anche della gestione dei rifiuti. La partecipata ha poi travisato parte delle proprie competenze a Reset, “appaltando” all’azienda la pulizia e la manutenzione di alcune strade, concordate con appositi cronoprogramma mensili. Questo però ha creato situazioni “grigie” nel capoluogo siciliano, con diversi tratti viari in attesa di pulizia.

Ed è proprio la ripartizione di competenze sul tema a preoccupare il presidente della III Commissione Paolo Caracausi. “La città, oltre ad essere invasa da rifiuti di ogni tipo, dagli indifferenziati agli ingombranti, necessita di avere un diserbo adeguato. Non è possibile che tutte le vie, sia principali che di periferia, siano invase da erbacce mai potate”. Il consigliere comunale di Italia Viva chiede con forza una maggiore cooperazione fra le partecipate. “Credo che la sinergia fra Rap e Reset venga messa a punto. Mi auguro e spero che questo venga fatto al più presto. Ciò per iniziare a pensare ad una città a dimensione umana e pulita”.

Il caso della IV Circoscrizione

Tra le zone che attendono interventi urgenti di diserbo vi è il quartiere di Mezzomonreale, facente parte della IV Circoscrizione. A palesarlo è il caso di via Cesare Terranova, arteria viaria in cui è presente anche l’istituto scolastico Vittorio Emanuele. Nella nostra live di questa mattina, il presidente della IV Circoscrizione Silvio Moncada ha così descritto la situazione. “Come vedete questo è uno spazio completamente negato alla città. Peraltro siamo a ridosso di un istituto comprensivo e, fra qualche giorno, i bambini e le famiglie che frequentano l’istituto vedranno questo degrado. Vogliamo chiedere a Rap e Reset che, al di là dei loro problemi di gestione, uno sforzo e un senso di responsabilità per cercare di risolvere i problemi, per ridare quel decoro che la città merita”.

Decoro invocato anche dal consigliere di circoscrizione Antonino Tuzzolino. L’esponente di +Europa sottolinea alcuni problemi gestionali della partecipate, a sua parere determinanti nella formazione del quadro di incuria a Mezzomonreale. “L’esempio lampante di via Terranova ci chiarisce un quadro determinate. Le società partecipate soffronto di una crisi profonda. La Rap ha visto dimettersi il suo direttore generale, la Reset è senza amministratore unico. Credo che questi elementi determinino tutta l’inefficenza della macchina amministrativa. Noi, attraverso le segnalazione dei cittadini, ci rivolgiamo alle partecipate. Ma, di fronte alle nostre richieste, le aziende ci hanno stoppato”.

Ripartizione di competenze fra Rap e Reset

Con riguardo a Reset, il riferimento di Tuzzolino è ad Antonio Perniciaro, ex amministratore unico della partecipata. Il dirigente, in carica dal 2018, si è rifiutato di proseguire il suo incarico a titolo gratuito, così come chiesto dal Comune. Decisione che, da fine agosto, ha lasciato l’azienda monca di un’importante elemento dirigenziale. Le redini delle operazioni, per la cura del Verde, sono nelle mani di Antonio Pensabene, che ha così descritto l’accordo fra la sua azienda e Rap.

“Tutti i servizi di diserbo sono in capo alla società Rap. Dopo di che l’azienda, in forza di una nota del sindaco, mensilmente ci dà un piccolo elenco di strade su cui ci chiede di ripulire entro 30-45 giorni“. Altro elemento di criticità è la questione relativa al pagamento degli arretrati contratti da Rap nei confronti di Reset.Circa un milione di euro, secondo il dirigente della partecipata, che però ha piena fiducia sull’operato dell’azienda di piazzetta Cairoli.

“Attendiamo ancora i soldi richiesti. Parliamo di una cifra superiore al milione di euro. Da quando abbiamo siglato l’accordo il 25 maggio, non abbiamo ricevuto nessun pagamento. L’ultimo risale al 16 maggio. Ma questo non è un problema, se non sul piano contabile. Noi stiamo continuando il servizio a prescindere. Abbiamo un accordo e sappiamo che Rap onorerà il suo debito. Speriamo al più presto”.

Sul caso di via Cesare Terranova, il dirigente di Reset chiarisce la ripartizione di competenze. “Noi abbiamo pulito all’interno della scuola. Sull’esterno, il diserbo è di competenza di Rap, la quale ci ha chiesto la scorsa settimana di pulire i perimetri attorno alle scuole. Ma io ho chiaramente informato l’azienda e l’assessore Marino che, laddove siamo già intervenuti, non possiamo più fare queste tipologie di intervento. Quindi della vicenda se ne dovrà occupare Rap”.

Caruso (Rap): “Reset verrà pagata”

Parole, quelle sui ritardi dei pagamenti, condivise dall’Amministratore Unico di Rap Girolamo Caruso che, oltre a ribadire la condivisione di compiti con Reset, chiarisce la totale volontà dell’azienda di avviare i pagamenti. Ciò nel momento in cui si sblocchi dal Comune di Palermo la situazione relativa agli extracosti sostenuti nel 2020.

“C’è un programma condiviso fra Reset e Rap. Loro fanno i diserbi e noi raccogliamo gli sfalci e li portiamo via. Credo che siano dei programmi bisettimanali. Il ruolo di Reset in questa vicenda è quello paragonabile a quello di un’impresa che mettiamo in movimento noi sul tema. Chiaramente la Reset verrà pagata. Man mano che incassiamo i soldi, tra i quali quelli degli extracosti dello scorso anno, inizieremo ad effettuare i pagamenti”.

Concetto ribadito anche dall’assessore alle Società Partecipate Sergio Marino. L’esponente della Giunta Orlando parla degli arretrati spettanti a Reset e della procedura che sbloccherà i pagamenti. . “Avevano concordato un piano di rientro rispetto agli arretrati che prevedeva un pagamento da parte di Rap nei confronti di Reset. Parliamo di una cifra intorno al milione di euro, credo”. Sulla questione degli extracosti 2020 “stiamo procedendo – commenta Marino -. Abbiamo fatto il decreto d’impegno. Ora bisogna fare la liquidazione, che avverà dopo l’emanazione del parere da parte del collegio dei revisori“.

 

 

 

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