“Sessanta milioni di euro per rimettere a posto le strade e i marciapiedi di tutti i quartieri di Palermo entro il prossimo quinquennio. È necessaria una terapia d’urto, non si può continuare con i rattoppi. Prendo questo impegno con i cittadini che sono giustamente stanchi di essere costretti a fare lo slalom tra buche, avvallamenti e radici degli alberi”. Lo afferma Franco Miceli, il candidato sindaco dei progressisti palermitani.

“Gran parte del finanziamento è già disponibile – aggiunge Franco Miceli – e da sindaco intendo bandire nel più breve tempo possibile le gare d’appalto per avviare i lavori”.

“Ridurre al minimo i disagi”

“È anche mia intenzione istituire una autorità – annuncia inoltre Miceli – che garantisca il coordinamento degli interventi che richiedono interruzioni della viabilità. Bisogna ridurre al minimo i disagi per i palermitani, non si dovranno più vedere le strade bloccate a singhiozzo perché dopo la chiusura di un cantiere se ne apre un altro”.

A febbraio debuttò la macchina “Tappabuche”

Vere e proprie voragini nel manto stradale che mettono a repentaglio l’incolumità di quanti quelle strade devono percorrerle. Per le strade colabrodo di Palermo, Rap ha esternalizzato il servizio “tappabuche”: troppe le strade da rifare, su un territorio decisamente vasto, per i mezzi a disposizione dell’azienda.

Il piano di rifacimento del manto stradale delle arterie viarie della città è partito lo scorso febbraio da piazza Papa Giovanni Paolo II, con l’entrata in azione di una speciale macchina “tappabuche”.

Ad occuparsi del servizio “tappabuche” il Gruppo Rodeco, un’azienda con sede principale a Voghera, ma anche in altre parti d’Italia e del mondo. Gianfranco Battiato, titolare del Gruppo Rodeco, spiegò: “La tecnologia che stiamo utilizzando qui a Palermo è di origine inglese. Consente di riparare la pavimentazione mediante un processo di rigenerazione a caldo che permette di utilizzare il cento per cento dell’asfalto esistente, di rigenerarlo e di ristenderlo, quindi non c’è nessun materiale di risulta, di scarto, non si utilizzano pertanto asfalti nuovi, non ci sono processi laboriosi, costosi, di scarifica della pavimentazione. La procedura avviene con la massima attenzione all’aspetto anche ecologico. E’ una tecnologia applicata con grande successo in diverse parti del mondo e ora la stiamo utilizzando qui a Palermo. Inoltre, proporremo delle nuove tecnologie che consentono di prolungare la vita della pavimentazione, perché il problema non solo di Palermo ma di tutte le città, è che non c’è un’attenzione all’aspetto della manutenzione preventiva”.