E’ il giorno del dolore a Monreale. Si celebra, infatti, il drammatico rito dell’addio. E’ il giorno dei funerali dei tre giovani monrealesi uccisi nel corso di una sparatoria il 27 aprile scorso in piazza. Le esequie saranno officiate nella Cattedrale della cittadina Normanno a pochi metri dal luogo dove i giovani hanno trovato la morte nella sparatoria della notte fra sabato e domenica scorsi. I funerali sono fissati per le ore 10.30.
Massimo Pirozzo, Salvo Turdo e Andrea Miceli saranno salutati per l’ultima volta con esequie celebrate nella Cattedrale di Monreale nella quale sono attese centinaia di persone oltre alle autorità
Il Comune di Monreale si è fatto carico delle spese. Un gesto di vicinanza alle famiglie coinvolte da un così grave e inaspettato lutto.
La caccia ai complici di Calvaruso
Intanto continuano le indagini e la caccia ai complici di Salvo Calvaruso, l’ex pugile di 19 anni unico, fino ad oggi, accusato di quella strage.
Uno dei complici sarebbe un giovane che viaggiava a bordo di una moto Bmw, una Gs nera vecchio modello. Un giovane alto un metro e 90 con la barba folta. Con lui sulla moto ci sarebbe stato il secondo ragazzo armato di pistola che avrebbe preso parte alla sparatoria insieme a Calvaruso.
I testimoni hanno raccontato che chi sparava “era basso e magro mentre il conducente era alto circa un metro e novanta, con barba folta e nera, entrambi indossavano il casco”.
“Posso dirvi – ha messo a verbale un testimone – che sono stati esplosi molti colpi d’arma da fuoco quasi in simultanea, ciò mi ha fatto pensare che ci fossero più armi. Un mio amico ha sentito dire al conducente del Bmw dire al passeggero di non mirare in aria ma di sparare proprio sulla folla”.
I colpi in aria dopo la carneficina
I testimoni che sono stati sentiti dai carabinieri avrebbero fatto anche alcuni nomi e cognomi. Avrebbero riconosciuto alcuni dei palermitani che erano a Monreale quella notte. Una decina insieme a Calvaruso. Quei giovani erano noti nella cittadina Normanna. Altre volte avevano frequentato la piazza.
Dopo aver sparato contro con i cinque giovani (tre rimasti uccisi o due feriti) prima di fuggire a bordo di motociclette e scooter, come in una scena da film, hanno iniziato a sparare in aria.
Mercoledì il gip Ivana Vassallo ha convalidato il fermo di Calvaruso stabilendo la permanenza in carcere del giovane che ha definito, nell’ordinanza, “una personalità negativa”.
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