Sabato 18 novembre alle ore 21.00 presso il Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino andrà in scena “Straniero di Sicilia”, piccolo concerto per attore solo, realizzato attraverso la voce e la presenza di Giovanni Calcagno, le composizioni video di Alessandra Pescetta e i paesaggi sonori di Giacomo Scinardo.
E’ noto come la Sicilia abbia sempre subito, nella sua sofferta storia, pesanti influenze straniere, e che ogniqualvolta questo è avvenuto si è posto il problema della lingua ufficiale da imporre al popolo di questa regione del bacino del mare Mediterraneo. Però, fosse lingua ufficiale il greco o il latino, l’arabo o l’italiano, mai è stato risolto il problema della vera lingua madre parlata dal popolo siciliano. Quelle influenze hanno comunque fatto radici, capaci di generare siciliani appartenenti a culture, etnie, religioni, lingue differenti.
Straniero di Sicilia è un tentativo di ricostruzione dell’identità siciliana, partendo dalle testimonianze in forma di narrazione in versi di alcuni poeti stranieri che hanno abitato questa terra da siciliani.
Lo spettacolo comincia con un idillio di Teocrito siracusano (siamo nel 300 a.C. ), ‘ Il Ciclope Innamorato’, splendido ritratto di un Polifemo che, invaghitosi della ninfa Galatea, si dimentica del suo lavoro di pastore e si dedica solo alla poesia. Continua con il Pervigilium Veneris, la Veglia di Venere, poemetto in lingua latina composto nel II sec.d.C. da un anonimo catanese dedicato all’arrivo di Venere sulla Terra ed al conseguente ritorno della primavera, festeggiato da uomini e donne con una veglia di tre giorni e tre notti dedicata all’amore. Poi è la volta di Ibn Hamdis, e siamo già nel sec. XI sec.d.C., quando gli arabi furono scacciati dai Normanni e il poeta di Noto cantò da esule l’amore per la patria, la sua Sicilia araba. Infine un cunto di tradizione galiziana, tratto da una cantiga de santa Maria scritta da re Alfonso X el savio, inneggiante ad un miracolo compiuto dalla Madonna per mano di un poeta capace di fermare con il suo canto una disastrosa eruzione sull’Etna.
Giovanni Calcagno. In teatro ha collaborato con Vincenzo Pirrotta, Enrique Vargas, Mario Martone, al cinema con Marco Bellocchio, Giulio Manfredonia, Luigi Lo Cascio, Danny Boyle. Con Alessandra Pescetta coordina l’attività della Casa dei Santi, producendo opere teatrali e cinematografiche
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