A dicembre, poco prima di approvare la delibera sul Tram, sulle Ztl e sull’aumento del prezzo delle strisce blu, il Comune di Palermo avvio un contenzioso con Panormus 2000 la società che realizzò in project financing il parcheggio sotterraneo del tribunale ed affidò all’Apcoa la gestione di quello d di numerosi aree di sosta con strisce blu. (leggi cosa chiede il Comune). 

Ma Panormus 2000 non ci sta e risponde e quando sta per scadere l’ultimatum imposto dal Comune di Palermo risponde all’amministrazione.

La società operava in base ad una convenzione del 28 dicembre 2005 che le permetteva di recuperare l’investimento effettuato per la costruzione del parcheggio con la convenzione di gestione dello stesso parcheggio e delle strisce blu in aree limitrofe.

“Sono state dette e scritte molte inesattezze sul nostro gruppo e sul servizio che garantiamo alla città – scrive Panormus 2000 in una nota ufficiale – e pensiamo che il cittadino-utente abbia il diritto di conoscere la reale situazione, al di la’ delle strumentalizzazioni politiche. Ebbene, in base ad una convenzione siglata con il Comune di Palermo, abbiamo realizzato l’opera, finanziandola interamente, con il sistema del project financing – e quindi senza alcun onere per le tasche dei palermitani. Un parcheggio in una zona nevralgica del capoluogo, piazza Vittorio Emanuele Orlando (di fronte al palazzo di Giustizia), in cui regnava il caos del posteggio abusivo. In questi anni abbiamo sempre rispettato la convenzione con il Comune, garantendo la perfetta funzionalita’ del parcheggio che molte citta’ italiane e non solo, ci invidiano”.

“Oggi ci ritroviamo nella situazione paradossale di dover subire – da parte dell’amministrazione comunale, con cui abbiamo sempre cercato, invano, un dialogo costruttivo – la richiesta di un importo di poco inferiore al milione e cinquecentomila euro a titolo di extraprofitti, in altre parole maggiori utili che non abbiamo mai conseguito. Una richiesta del tutto illegittima e infondata. Ma evidentemente non c’è miglior sordo di chi non vuol sentire: le nostre osservazioni sono rimaste sinora inascoltate. E pensare che basterebbe leggere bene le carte: la convenzione infatti (art 6 lettera h) prevede che il Comune, giustamente, debba verificare l’andamento economico dell’iniziativa, confrontando i bilanci di previsione allegati alla convenzione del 2005 con quelli relativi ai risultati conseguiti, non solo i ricavi – come sostiene incomprensibilmente il Comune – bensì i bilanci, e questo sacrosanto principio è stato riconosciuto in precedenti sentenze dal Tar e dal Consiglio di Stato, per i quali il piano economico-finanziario allegato alla convenzione costituisce il nucleo centrale degli interventi, anche perche’ consente di verificare la sostenibilità della proposta di iniziativa privata da parte dell’investitore, sotto il profilo dei ricavi attesi e dei relativi flussi di cassa in rapporto ai costi di produzione e gestione”.

“Panormus 2000 ha garantito in questi anni un servizio all’utenza e ci stupisce alquanto la dichiarazione del sindaco Orlando che lo ha definito ‘uno strumento di guadagno facile per un soggetto privato’ o quelle di alcuni consiglieri comunali che hanno parlato erroneamente ‘del pagamento di una tassa’. Ma quale tassa! Il parcheggio non è costato un euro allo Stato e ai cittadini. Siamo disponibili a ricevere le osservazioni e i suggerimenti per il miglioramento del servizio, in un’ottica di collaborazione, ma chiediamo all’amministrazione comunale il rispetto dei termini della convenzione in tutte le sue parti”.

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