Primo corteo studentesco in città, organizzato dal coordinamento Studenti Palermitani. Questa mattina, centinaia di studenti sono scesi in piazza per la mobilitazione internazionale contro la guerra.
Partendo da piazza Verdi, i ragazzi raggiungeranno l’università di Palermo, attraversando via Maqueda e Corso Vittorio Emanuele. Ad aprire il corteo, lo striscione «Basta guerra».
Le parole degli studenti
“Mentre il conflitto in Ucraina sembra quasi scomparso dal dibattito pubblico e mediatico – spiega Alessia Russo del liceo A. Einstein – noi torniamo in piazza per ribadire il rifiuto della guerra come soluzione ai conflitti tra gli Stati”.
“Urlare basta guerra – continua Angelo Arisco del liceo Galilei – significa chiedere di salvare le vite e porre fine alla mattanza e alla distruzione delle città e dell’ambiente. La richiesta di un cessate il fuoco immediato e l’avvio di negoziati basati su principi di sicurezza comune, del rispetto dei diritti umani e dell’autodeterminazione dei popoli e delle comunità si fa più che mai urgente a più di un anno dall’inizio del conflitto”.
Al corteo studentesco hanno partecipato ragazzi del liceo Einstein, Meli, Galilei e degli istituti Medi, Piazza, Vittorio Emanuele III, Marco Polo.
Furto all’ufficio scolastico regionale
Nuovo furto è stato messo a segno all’ufficio scolastico regionale per la Sicilia in via Fattori. I ladri sono entrati rompendo alcuni vetri e scassinando le macchinette che erogano bibite e caffè. Sono entrati in alcune stanze e hanno rovistando dentro i cassetti. Si sta cercando di capire se hanno portato via oggetti. “Non è la prima volta che succede – dicono dall’ufficio regionale – Già abbiamo registrato diversi colpi come questo con furti anche di apparecchiature”. Sull’episodio indagano i carabinieri che hanno raccolto la denuncia dei vertici dell’ufficio. Sono sempre numerosi i furti ai distributori di bevande, caffè e merendine che ad esempio nella cittadella dell’Università di Palermo è stato interrotto il servizio di ristoro proprio per i continui furti e atti vandalici.
Commenta con Facebook