Ha raggiunto Palazzo d’Orleans la marcia popolare contro il governo Crocetta partita da piazza Verdi a Palermo.

Sono circa duemila i manifestanti che hanno preso parte al corteo di protesta, coni in mano le bandiere della Sicilia e camminando dietro a uno striscione che contiene un messaggio inequivocabile: “Crocetta vattinni”.

Si tratta di precari, lavoratori, disoccupati, studenti provenienti da tutta l’isola si sono ritrovati o un messaggio che è una precisa volontà popolare ed esprime il forte dissenso nei confronti del Governatore e del modello di sviluppo sinora imposto senza prendere minimamente in considerazione la volontà dei cittadini e assecondando soltanto gli interessi di Roma e del Governo nazionale.

Una partecipazione non certo da record ma che soddisfa gli organizzatori. Gli animatori della pagina Facebook “Antudo” parlano infatti di “una partecipatissima manifestazione che è riuscita a coinvolgere No Triv, No muos, No Inc ma anche i coordinamenti e comitati locali in difesa del territorio. Uniti dal forte malessere diffuso su tutta l’isola e al tempo stesso dell’amore per la propria terra e la voglia di riscatto”.

Tra loro ci sono anche i Forconi guidati da Mariano Ferro che però non condivide l’entusiasmo degli altri manifestanti. Ferro rimpiange ancora di non aver tenuto duro quando il terre della lotta sociale era più fertile. Si riferisce al marzo 2012, quando i Forconi erano in grado di mobilitare grandi masse in Sicilia e non solo e rappresentavano una relatà chel apolitica nazionale e regionale non poteva ignorare. “Non siamao riusciti nel nostro intento di riunire il mondo agricolo con quello sicilianista  – dice amareggiato Mariano Ferro. – Probabilmente abbiamo perso la nostra grande occasione”.

Oggi doveva essere anche il giorno di un’altra manifestazione di protesta contro il governo Crocetta: quella dei dipendenti delle nove ex Province regionali. Lavoratori che ancora attendono di sapere quale sarà il loro futuro, dato che la riforma regionale è stata impugnata dal governo Renzi e l’Ars sta discutendo in queste ore la sua revisione. La manifestazione è prevista per domani a partire dalle 14 e culminerà con un sit-in davanti a Palazzo d’Orleans.

 

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