Una delegazione di circa 80 studenti della scuola secondaria di primo grado “Francesca Morvillo” di Monreale ha visitato la sede del gruppo carabinieri di Monreale, trascorrendo un’intera mattinata insieme ai militari.
Studenti accolti dal Comandante
Gli studenti sono stati accolti dal comandante del gruppo, tenente colonnello Giulio Modesti, dal comandante della compagnia, capitano Andrea Quattrocchi e dal comandante della stazione, luogotenente Antonio La Rocca, oltre che da una rappresentanza di militari della sede.
La visita è iniziata con la proiezione di un video sull’articolata struttura dell’Arma , i quali, successivamente hanno assistito ad una simulazione di foto-segnalamento e della procedura di rilevazione delle impronte che viene normalmente eseguita in occasione di un fermo.
Dalla proiezione di un video alla visita alla mostra fotografica
I ragazzi hanno poi visitato la mostra fotografica ospitata che ripercorre i momenti storici più importanti che i carabinieri hanno vissuto a fianco dei cittadini, all’arresto dei più pericolosi latitanti, passando ai numerosi carabinieri caduti nella lotta alla mafia.
La storia del Capitano Emanuele Basile
Un’attenzione particolare è stata dedicata alle vicende del capitano Emanuele Basile, Comandante della Compagnia di Monreale, ucciso da cosa nostra il 4 maggio 1980 durante la locale festa del crocifisso, e del capitano Mario D’Aleo, suo successore alla guida della compagnia, assassinato a Palermo, in via Scobar, il 13 giugno 1983 insieme all’appuntato Giuseppe Bommarito e al carabiniere Pietro Morici.
La storia degli atti eroici dei Carabinieri
Ai ragazzi è stata illustrata la storia di questi eroici carabinieri che hanno perso la vita proprio nel territorio ove insiste la loro scuola, sottolineando l’importanza del sacrificio nella lotta alla mafia e nella costruzione di un futuro migliore per il territorio. Successivamente gli studenti hanno assistito a una dimostrazione del Nucleo Cinofili, nel corso della quale il cane “Tyson” (pastore belga) ha dato prova della sua abilità nell’individuare le sostanze stupefacenti, soffermandosi poi a giocare con i ragazzi.
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