L’arte nella corte di Federico II è in mostra a Palermo. E’ stata inaugurata con un convegno all’interno della Sala Gialla del Palazzo Reale, la evento “Stupor Mundi, l’orogine”.
Il progetto ideato da Filippo di Sambuy, con la collaborazione di Aldo Taranto e di Giovanna dalla Chiesa, curatrice della mostra, è ispirato ai simboli chiave legati alla figura di Federico II, quale fondatore di quella integrazione fra le culture greca, latina, araba, ebraica, e persino di una lingua unificante, la romanza, a cui ancora oggi possiamo rivolgerci, come a un modello, per l’ appunto a “L’origine” di un primo disegno di integrazione nazionale.
La mostra è stata inaugurata alla presenza di Giovanni Ardizzone, presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, di Carlo Vermiglio, Assessore Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, e di Gaetano Pennino, Dirigente Generale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Emmanuele Francesco Maria Emanuele, Presidente della Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo, Francesco Forgione, Direttore Generale della Fondazione Federico II, Valeria Patrizia Li Vigni, Direttrice del Museo Riso – Museo d’Arte Contemporanea della Sicilia.
L’evento, organizzato dall’Associazione Mesime, e patrocinato dall’Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Museo Riso e dalla Fondazione Federico II, è stato realizzato grazie al sostegno della Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo.
Il Convegno “L’Origine” ha inaugurato l’evento, analizzando la contemporaneità del messaggio di Federico II. Emmanuele Francesco Maria Emanuele, presidente della Fondazione Terzo Pilastro, nonché uno dei principali relatori del convegno, ha espesso il suo apprezzamento per la celerità con cui è andato in porto, per poi descrivere la figura di Federico II che “incarna, con la sua personalità affascinante e poliedrica, il modello ideale di uomo e di dominus: egli fu, infatti, fine giurista, attento legislatore, architetto, letterato, poeta, mecenate, cattolico ma critico sull’invasività del potere temporale della Chiesa, lungimirante filantropo dalle idee progressiste. Non a caso, era conosciuto con l’appellativo stupor mundi”.
Per l’ideatore della mostra Filippo di Sambuy, il progetto “Stupor mundi, l’origine” è stato “un insieme di buone coincidenze che sono atterrate a Palermo perché ce n’era necessità. Non è un caso. Non era un lavoro semplice installare in tempi rapidi l’installazione artistica ma è stato fatto grazie alla collaborazione di tutti”.
In occasione delle prossime manifestazioni legate alla proclamazione dei siti arabo normanni come patrimonio Unesco, le due Istituzioni di Palazzo Reale e Museo Riso hanno accolto con entusiasmo l’idea di collaborare alla realizzazione della mostra che presenta oltre a tre grandi installazioni pavimentali, una serie di progetti preparatori, una scultura lignea e il Ritratto di Federico II, permettendo al pubblico di ripercorrere una parte del tradizionale itinerario con una lettura contemporanea grazie ai lavori di Filippo di Sambuy.Le opere saranno visibili all’interno di Palazzo Reale, nel cortile Maqueda, nella Cappella dell’Incoronazione che rievoca i fasti dell’Imperatore all’interno della navata, nella Cripta e nella Loggia dell’Incoronazione, spazi “out” del Museo e a completamento del percorso, nella grande Vetrina esterna di Palazzo Belmonte Riso.
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