Le famiglie dei giovani tunisini trovati morti nelle coste siciliani tornano a chiedere la restituzione delle salme.

“La famiglia del signor Adel e di sua moglie Jalila chiede la restituzione delle salme dei loro figli Mahdi e Hadi, emigrati clandestinamente a bordo di un barcone per migliorare la propria situazione economica e realizzare il sogno di una vita migliore, sono morti durante le traversata – dicono dall’associazione che rappresenta i tunisini in Italia -.

I genitori, dopo innumerevoli difficoltà, sono riusciti a dimostrare alle autorità italiane l’identità delle due salme ma le loro pene sono state oltremodo prolungate. Le tunisine che non hanno saputo farsi carico del dolore di questa famiglia, perpetuando piuttosto un atteggiamento ostruzionista: i risultati dei test del Dna, effettuato sulle salme ad opera delle autorità italiane, sono in qualche scrivania e nessuno dichiara di saperne qualcosa.

La famiglia, informata dell’avvenuto esame del Dna ad opera delle autorità italiane, ha portato il dossier al ministro degli esteri tunisino, il quale per tutta risposta li ha invitati a fare domanda in carta bollata”. I familiari chiedono “al procuratore di Palermo – aggiungo i rappresentati dell’associazione – di intervenire e inviare personalmente i risultati dell’esame del Dna alla famiglia per evitare che si perpetui la situazione di stallo con la burocrazia tunisina”.

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