Abrogarle senza creare una alternativa fu un errore ma impedirne per ben dieci volte la nascita degli organi elettivi alternativi furono scelte per fino peggiori. Le ex province tornano al centro del dibattito politico. Presenti nel programma del centrodestra che vuole ridare loro luce, adesso sono anche al centro di una reprimenda del consiglio dei Ministri che ha impugnato la legge sul rinvio delle elezioni attaccando duramente la scelta di commissariamenti ‘eterni’ e anti democratici.

Cuffaro, sempre stati contro il rinvio

“Siamo sempre stati assolutamente contrari al rinvio del rinnovo delle ex Province. Adesso, a sostenere la nostra tesi è anche il Consiglio dei Ministri che ha impugnato la legge dell’Ars che prevedeva l’ennesimo slittamento” dice Totò Cuffaro, Commissario regionale della Dc.

“Dopo 10 proroghe in sei anni non è più ammissibile slittare ancora il rinnovo – prosegue -. I risultati di questi rinvii è visibile a tutti: strade prive di manutenzione, le scuole carenti di servizi e prive di sostegno nonché la totale assenza di programmazione per interi territori della nostra Isola”.

Non solo elezioni di secondo livello ma ritorno alle urne dei siciliani

“Ricordo a chi ha poca memoria, che il nostro programma elettorale prevedeva l’elezione di primo grado dei nuovi rappresentanti. Tornare a rinnovare questi organi vuol dire ridare dignità alle istituzioni e responsabilizzare una nuova classe dirigente, vicina ai territori, che sappia rilanciare l’azione amministrativa e di sviluppo”, aggiunge.

Appello a Schifani per nuova legge

“Adesso, d’intesa con il presidente della Regione Renato Schifani, lavoreremo ad una legge regionale che ripristini l’elezione di primo grado dei presidenti delle province e dei consiglieri, così come avveniva prima. Noi siamo stati sempre favorevoli ad un’elezione diretta che renda direttamente partecipi i cittadini e non ad un voto di secondo
grado”, conclude Cuffaro.

“Errore madornale”

Ma non c’è solo Cuffaro su questa lunghezza d’onda. Già nel governo Musumeci c’era un pezzo importante di orza Italia contrario al rinvio “Eravamo stati fra i pochi a dirlo senza alcun timore: rinviare alle calende greche le elezioni delle ex Province era un errore madornale, compiuto trasversalmente dalle forze politiche dell’Ars, destra e sinistra senza distinzioni. Oggi, purtroppo, arrivano parole durissime da parte di Palazzo Chigi che, censurando quella decisione superficiale e bipartisan dell’aula, ha deciso di impugnare la norma” sostiene Marco Falcone, assessore regionale uscente, e riconfermato deputato regionale.

Un vulnus democratico

“Il reiterato rinvio delle elezioni, ancorché di secondo livello, di Città metropolitane e Liberi consorzi – sottolinea il forzista Falcone – si pone in contrasto con l’articolo 1 della nostra Carta e i suoi fondamenti democratici, oltre a essere fuori da ogni principio di ragionevolezza. Adesso, come già caldeggiato dal presidente Renato Schifani, auspichiamo che con l’avvio della nuova legislatura si vada subito al riordino degli Enti intermedi per poi ripristinare la rappresentanza democratica nelle ex Province della Sicilia”, conclude Falcone.

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