Primo incontro oggi tra i dipendenti di Sviluppo Italia Sicilia e il nuovo liquidatore scelto dal socio, l’avvocato Andrea Vincenti, ex consigliere di amministrazione della società, nominato dopo la rinuncia all’incarico dell’ex presidente Carmelina Volpe. Un esordio in azienda che ha fatto riesplodere le preoccupazioni. Tanto che i lavoratori hanno proclamato lo sciopero a oltranza a partire da domani e dopodomani, con manifestazione davanti a palazzo d’Orleans.

“In contrasto con gli impegni assunti dal governo regionale e votati dal Parlamento appena una settimana fa, con l’approvazione del ddl stralcio, in cui veniva annunciata la messa in bonis della società con la revoca della procedura di liquidazione e l’affidamento di nuove attività, Vincenti ha comunicato di avere ricevuto dal socio il divieto formale ed esplicito ad acquisire nuove commesse”. E’ quanto dichiarano First Cisl, Fisac Cgil e Uilca in una nota diffusa al termine dell’incontro.

Lo scenario che si apre davanti ai lavoratori dell’azienda torna a essere incerto. Sembra al momento impraticabile la proposta, sostenuta la settimana scorsa dall’assessorato all’Economia, della ricollocazione del personale in un’altra società regionale. In assenza assoluta di risorse per riavviare le attività e pagare i crediti, i lavoratori andranno incontro al licenziamento collettivo. Considerata la drammaticità della situazione, i lavoratori di Sviluppo Italia Sicilia hanno deliberato di proseguire nel blocco di tutte le attività e proclamato lo sciopero a oltranza, a partire già dalle giornate di mercoledì 11 e giovedì 12 maggio.

Manifesteranno davanti Palazzo d’Orleans
per chiedere al socio, il presidente Crocetta, atti coerenti con la volontà manifestata dallo stesso governo e dal Parlamento regionale di rilanciare la società e salvaguardare i livelli occupazionali.

I sindacati hanno chiesto l’intervento delle segreterie confederali nella delicata vicenda e la convocazione unitaria di un tavolo di crisi.