Altre tre giornate di sciopero dei lavoratori di Sviluppo Italia Sicilisono state proclamate per il 2, 3 e 4 maggio per chiedere al presidente della Regione, al governo e all’Assemblea regionale di intervenire immediatamente per garantire la salvaguardia occupazionale e delle retribuzioni.

Lo ha stabilito l’assemblea dei lavoratori che si è riunita oggi in piazza indipendenza, nel corso del sit-in davanti alla sede della presidenza della Regione, preso atto della circostanza che i lavoratori da 10 mesi non percepiscono lo stipendio e dei gravissimi rischi che corre il loro posto di lavoro e della assenza di risposte ad oggi da parte del governo e del presidente della Regione

I lavoratori di Sviluppo Italia Sicilia manifesteranno lunedì 2 e martedì 3 alla Presidenza della Regione e mercoledì 4 all’assessorato all’Economia.

“I lavoratori continuano a scioperare perché  né la società né la Regione  danno risposte univoche  sul loro futuro creando una situazione di incertezza e precarietà  per la tenuta del loro lavoro”, dichiarano il segretario Fisac Cgil Palermo Elia Randazzo e il rappresentante FISAC Cgil di Sviluppo Italia Sicilia Gianluca Mazzarese.
“Non è pensabile che sul futuro di questa società  -aggiungono Randazzo e Mazzarese – così importante per le imprese  in Sicilia la Regione  non abbia una visione di sostegno e supporto all’attività di questa società strategica per lo sviluppo economico del territorio. Con il blocco delle attività di sviluppo italia sicilia sono rischio, oltre ai 75 posti di lavoro dei suoi dipendenti, anche altri 150 posti di lavoro delle imprese dell’incubatore di Catania gestito dalla società.  Sono bloccati anche gli accreditamento degli enti di formazione con gravissime ricadute occupazionali sugli stessi”.
“Sviluppo Italia Sicilia  – continuano i due sindacalisti – non può morire per l’impotenza e approssimazione di una classe politica per la quale lo  sviluppo del nostro territorio e il  futuro dell’economia siciliana sono parole usate demagogica mente a soli fini elettorali. La lotta dei lavoratori continuerà. la Fisac di Palermo richiama la classe politica ad uno scatto di orgoglio e di responsabilità  per risolvere questa delicata vertenza in tempi brevi. Non possono fare morire di inedia 75 lavoratori qualificati e il lavoro che svolgono al servizio del territorio siciliano”.

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