“La Sicilia e i suoi sistemi produttivi vanno trainati fuori da una possibile condizione di marginalità nei mercati, per rendere l’Isola protagonista attiva». Per l’assessore regionale alle Attività produttive, Edy Tamajo, è questo l’obiettivo del “Piano Industria 2030” della Regione Siciliana, presentato oggi durante il forum “Act Tank Sicilia” organizzato da “The European House – Ambrosetti” al Marina Yachting di Palermo. «Un Piano – aggiunge Tamajo – fortemente voluto dal governo Schifani che, attraverso l’assessorato delle Attività produttive, si è dato una prospettiva di medio-lungo termine, per accompagnare l’intero sistema delle imprese nel percorrere le strade dell’innovazione con una strategia articolata».

Puntare su ricerca e innovazione

«L’assessorato – continua il componente della giunta Schifani – è impegnato con decisione nella costruzione e nella realizzazione dei necessari interventi per raggiungere gli obiettivi prefissati: primo, accrescere la capacità dell’intero sistema produttivo di creare valore e di competere sui mercati globali, favorendo la ricerca, l’innovazione e le nuove tecnologie, anche in un’ottica di internazionalizzazione delle imprese; secondo, dare vita a interventi in grado di innescare processi di attrazione degli investimenti, con una particolare attenzione non solo ai segmenti produttivi innovativi ma anche ai settori tradizionali e del made in Sicily».

Dai lavori del convegno emergono anche alcune criticità

Dai lavori del convegno, sono emersi aspetti in chiaroscuro: la Sicilia è ancora fragile ma è sulla strada buona per crescere. Per farlo, però, deve aprirsi al mercato degli investitori internazionali. Preoccupa il mercato del lavoro, con la regione all’ultimo posto per tasso di occupazione in Italia ma segnali incoraggianti arrivano dall’Innovazione e dalla ricerca e dagli standard di qualità della vita.

Restano sullo sfondo del Report 2024 ACT Tank alcuni nodi critici che frenano lo sviluppo: su tutti, le infrastrutture, con la Sicilia che sconta ritardi nel sistema autostradale e ferroviario. Anche l’innovazione è un campo che va coltivato: la Sicilia, nonostante i progressi riscontrati nel settore ricerca e sviluppo,  è ancora soltanto 16 ma in Italia per numero di start up innovative, rispetto a totale delle nuove imprese che nascono.

Tamajo, 1,25 miliardi per lo sviluppo del sistema imprese in Sicilia

Per questo, la Regione punta a rafforzare il suo intervento:  «Con riferimento alla nuova cornice programmatica Fesr 2021-27, che prevede una dotazione di circa 800 milioni di euro – spiega Tamajo – abbiamo già predisposto un pacchetto di misure per rafforzare le capacità di ricerca e di innovazione, quindi anche di competitività, delle Pmi siciliane. Un panorama rinforzato ulteriormente dalle nuove risorse del Fondo di sviluppo e coesione, per complessivi 450 milioni, destinate soprattutto alle micro imprese, il 96,6% del totale delle aziende siciliane, che rappresentano il cuore del sistema produttivo dell’Isola».

Per Marcello Gualdani, commissario straordinario Irsap , “il cambiamento c’è e si vede, basta leggere i dati del Pil della nostra economia. Questo appuntamento con Ambrosetti, fortemente voluto dal Governo regionale, è il primo tassello di una strategia per mettere a punto un piano industriale per la nostra regione, un piano che tenga anche conto dell’attenzione degli investitori stranieri al nostro territorio”.

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