Piove, Governo ladro“, direbbe qualcuno di fronte agli aumenti registrati in bolletta sul saldo TARI 2022. Avvisi di pagamento che stanno arrivando, proprio in questi giorni, nelle case dei palermitani e che dovranno essere onorati entro e non oltre il 2 dicembre 2022.

Aumenti figli del passato

Incrementi che risentono inevitabilmente degli extracosti sostenuti da Rap nell’anno 2020, azienda partecipata del Comune di Palermo, per portare i rifiuti del capoluogo siciliano in altra sede. Ciò a causa delle deficenze registrate dall’impianto di Bellolampo, figlie di un’emergenza rifiuti ad ora risolta solo in parte, visti i ritardi cronici accumulati nella consegna della prima parte dei lavori della settima vasca, in netto ritardo rispetto al cronoprogramma previsto.

A parlare della situazione tributi è il consigliere comunale della Nuova DC Domenico Bonanno. Il componente della commissione bilancio, presieduto dal deputato regionale e collega a Sala delle Lapidi Fabrizio Ferrara, denuncia una situazione critica che, a suo parere, è da associare alla condotta delle vecchia amministrazione. “L’aumento della Tari, che sta riguardando i cittadini palermitani in questi giorni, altro non è che il risultato di una pessima gestione economica da parte della precedente Giunta ed effetto di una delibera rimasta in un cassetto. Un modo per lasciare il cerino nelle mani della nuova Amministrazione”.

Salasso per i cittadini nonostante le riduzione

Un nuovo corso, quello guidato da Roberto Lagalla, che secondo Domenico Bonanno ha dovuto fare i conti con un quadro critico. Ciò in termini di atti arretrati rimasti pendenti a Sala delle Lapidi. Fra questi il quadriennale Pef Tari 2022-25. Atto votato soltanto dopo che, con un emendamento a primo firmatario Ugo Forello e votato da tutta l’aula all’unanimità, sono stati ridotti gli aumenti. Ciò sfruttando la “scappatoia” offerta dalle risorse residuali rimaste del fondone 2021.

Sorpresa decisamente sgradita, quindi, quella ricevuta da ogni cittadino palermitano nella propria buca delle lettere. Il tutto in un momento reso alquanto complesso dall’influsso del caro energia che sta facendo registrare aumenti considerevoli nelle bollette di luce e gas. Un momento quanto mai inopportuno per decretare aumenti, seppur ridotti, per le tasche dei cittadini. Incrementi, tra l’altro, scaricati tutti sul saldo 2022. Fatto che Domenico Bonanno spiega così.

“Penso rincari tutto sul saldo”

“Bisogna chiarire è che il peso dei rincari appare maggiore perché interamente gravante sul saldo Tari in arrivo in questi giorni e, quindi, non distribuito sulle due rate. L’avviso di pagamento a titolo di acconto notificato nel primo semestre dell’anno era infatti privo di aumento proprio per la mancata e strumentale approvazione della delibera da parte della precedente Amministrazione, che ha voluto scaricare sulla nuova Giunta e sul nuovo Consiglio l’onere di dover procedere all’aumento”.

“Colpa della vecchia amministrazione”

Fatto per il quale l’esponente della Nuova DC punta il dito contro la vecchia Amministrazione Orlando. In altre parole, secondo l’esponente dello scudo crociato, l’attuale Consiglio Comunale si è comportato da mero ratificatore, al netto di alcune modifiche. “Chi oggi accusa l’Amministrazione Lagalla e la sua maggioranza, dovrebbe avere il buon senso di riconoscere la realtà dei fatti: era un atto dovuto, ereditato e sul quale si è riusciti a fare un lavoro contabile che ci ha permesso di renderlo meno gravoso per i cittadini”.

La replica dalle opposizione: “Aumenti primo ‘regalo’ del centrodestra”

Parole, quelle di Domenico Bonanno, a cui replica il capogruppo del M5S Antonino Randazzo. “Il primo regalo ai cittadini palermitani da parte di Lagalla è l’aumento della Tari. Tariffe che non aumentavano dal 2018″.

L’esponente pentastellato si spinge oltre, sottolineando le colpe della maggioranza e dell’ex governo regionale. “Il centrodestra, il 31 agosto 2022, aveva la libertà in Consiglio Comunale di scegliere di bocciare la delibera Tari ,mantenendo così le tariffe dell’anno precedente. Poteva insieme al Movimento 5 Stelle votare contro gli aumenti causati dalle inefficienze del governo regionale e la Giunta Musumeci per la realizzazione della vasca di Bellolampo”.

“Invece – conclude Randazzo – ha deciso di votare a favore degli aumenti della Tari per cittadini palermitani a fronte di un servizio che rimane ad oggi pessimo”.