Lavoratori ex sportellisti minacciano di darsi fuoco davanti la sede del Dipartimento lavoro in via Trinacria a palermo e sempre in via Trinacria sono in corso i soccorsi nei confronti di un lavoratore cinquantenne malato di distrofia muscolare che durante una protesta è caduto rimanendo immobile davanti al cancello dell’assessorato.

Protesta e presidio in corso anche in Piazza del Parlamento davanti l’Ars dove un altro gruppo di ex sportellisti presidia il parlamento dove oggi dsi discute del loro futuro.

E’ una mattina di tensione per la Regione siciliana. La protesta degli ex sportellisti, protagonisti di ben tre scioperi della fame, è esplosa quando hanno appreso che oggi in V Commissione va in discussione un emendamento alla legge omnibus o finanziaria bis che stravolge l’emendamento originale che serviva per rimandarli al lavoro a tempo determinato.

“La competenza in materia di politiche attive è attribuita ai centri per l’impiego, uffici regionali di cui le regioni in base al 150 si sono dovute dotare obbligatoriamente. In Sicilia i Cpi sono organizzati come unità operative di base,quali strutture periferiche del dipartimento lavoro. Creare un’agenzia per l’impiego – dicono i manifestanti -in cui incardinare i cpi equivale a creare un nuovo dipartimento ciò dopo che l’agenzia l’hanno soppressa nel 2012 anche a seguito dei rilievi della CdC, nel giudizio di parifica del 2011 in cui si rilevò anche la sovrapposizione di compiti tra centri per l’Impiego e Sportelli Multifunzionali. Relativamente alla natura giuridica, un’agenzia deve essere strutturata come ente pubblico dotato di autonomia finanziaria e quindi con un proprio bilancio idoneo sia per gli aspetti gestionali che per le iniziative coerenti con le finalità.”

“A ciò occorre aggiungere – continuano – che necessiterebbe di strutture intermedie oltre che di unità operative di base. Mentre si fa la riduzione delle attuali strutture si va a crearne un’altra aumentando la spesa? Non lo faranno mai per ovvi motivi. Per il bilancio, si evidenzia che il dipartimento lavoro è organismo intermedio già riconosciuto e pertanto le risorse del Por non possono essere destinate ad altri e, peraltro, l’agenzia non potrebbe operare in house providing ed essere destinataria di affidamenti diretti. Dovrebbe partecipare ad eventuali bandi. Occorre anche precisare che lo spirito della norma proposta e presentata in finanziaria è quello del potenziamento dei Cpi con fondi del Fse con compartecipazione statale e a zero costo per la regione siciliana, quindi risorse del Por, mentre le eventuali risorse da cui attingere per un’agenzia sono fondi del fse con compartecipazione regionale e dietro progettazione”.

“Detto questo sia l’idea dell’agenzia che quella relativa della norma possono coesistere e come abbiamo sempre ribadito, la norma non ostacola eventuali altre soluzioni che potrebbero contribuire a trovare una soluzione alla mattanza. Chi parla di Ciapi o di altri organismi in house sa perfettamente che lo stesso organismo si trasformerebbe in agenzia e vivrebbe di progettazione a risultato, per chi pensa al Ciapi come “Spartacus” se lo scordi, non potrebbe più ricevere risorse dirette dalla Regione”.

“Personalmente non accetterò soluzioni diverse da quelle per cui finora ho combattuto – dice Adriana Vitale – la creazione di una agenzia unica sarebbe un ritorno al passato solo che invece di chiamarsi Anfe o Ecap si chiamerebbe Ciapi o in un altro nome. In conclusione è chiaro che si può realizzare con il Ciapi o altra struttura regionale un’agenzia unica ma potrebbero più ricevere affidamenti diretti in house dalla Regione”.

(Nella foto i soccorsi al manifestante caduto in via Trinacria)

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