“Oggi al Parlamento, su mia iniziativa i deputati potranno fare il test antidroga, come ho appena fatto io facendo prelevare copiosi capelli”. Lo dice il vicepresidente della commissione Antimafia all’Ars, Ismaele La Vardera (Sud chiama nord), dopo aver effettuato il test del capello.

E prosegue: “Credo che noi per primi dobbiamo dare l’esempio dicendo che le droghe ci fanno schifo non solo a parole. Ricordo che qualche mese fa in questo palazzo c’era qualcuno che usava le auto blu per comprare la cocaina, le droghe sono la prima fonte di guadagno per le mafie. Mi auguro che anche a Roma i deputati e senatori facciano lo stesso, ma ho qualche dubbio. Io pubblicherò il risultato del test sperando che anche i miei colleghi facciano lo stesso, anche perché se non si ha nulla da temere  perché non farlo? Abbiamo anche il disegno di legge contro le dipendenze fermo e spero venga approvato quanto prima. Questo gesto non deve essere solo simbolico ma deve produrre effetti concreti”.

I test dello scorso anno

fine marzo dello scorso anno vi fu l’esordio dell’iniziativa nata su proposta di Ismaele Lavardera e recepita tempestivamente dalla presidenza dell’Assemblea regionale. Sono stati 36 i deputati che si sono sottoposti all’analisi del capello. E’ stato effettuato a cura dell’azienda Ospedaliera Villa Sofia – Cervello, Unità operativa complessa CQRC – Centro Controllo Qualità e Rischio Chimico.

La Vardera, vice presidente dell’Antimafia regionale, aveva pure depositato un ddl che faccia diventare questo test un appuntamento fisso ogni anno. Ddl – firmato anche dal deputato Tiziano Spada, co-promotore dell’intergruppo sul fenomeno delle droghe in Sicilia – che si prefissa inoltre di istituire la giornata regionale per la lotta alla droga ed alla dipendenza.  Nel Ddl, l’esame antidroga è previsto almeno una volta l’anno per il governo regionale, i deputati, i sindaci, le giunte comunali ed i consiglieri comunali, sempre su adesione su base volontaria.