La capitaneria di Porto ha trovato nelle acquee della costa di Capo Gallo un attrezzo da pesca artigianale, del tipo derivante (palangaro), senza i segni distintivi, con all’amo, un esemplare di tonno rosso di circa 200 chili già morto.

L’attrezzo di pesca vietato è stato sequestrato ed il pregiato esemplare di tonno, recuperato, viste le eccezionali dimensioni, con l’ausilio di un mezzo navale dei vigili del fuoco, è stato trasportato nella banchina del porto di Palermo, dove il medico veterinario ha certificato la non idoneità al consumo per un cattivo stato di conservazione.

Si ricorda che la pesca del tonno rosso è soggetta a particolari restrizioni. Sono, infatti, previste delle quote di prelievo limitate ed assegnate ad un numero ristretto di unità da pesca, alle quali viene rilasciato un permesso di cattura speciale dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali.

L’alta richiesta del mercato può, però, comportare un incremento della pesca illegale non autorizzata, con possibili rischi per la salute pubblica sia per mancanza degli obbligatori controlli sanitari, sia per la frequente, dannosa, interruzione della catena del freddo nel percorso sbarco- trasporto- conservazione- vendita.

Si raccomanda, quindi, al consumatore finale, di verificare, prima dell’acquisto, le informazioni sulla tracciabilità del prodotto e le corrette modalità di conservazione del pescato (banconi con sistemi di refrigerazione).

Le attività di controllo delle attività di pesca, a salvaguardia dell’ambiente marino ed a tutela della salute pubblica, proseguiranno, con maggiore intensità, nei prossimi giorni.

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