Sono oltre 4000 i pescatori siciliani che quest’anno non potranno pescare il tonno rosso e si considerano beffati. Le quote tonno rilasciate dalla Comunità europea in marzo, infatti, nonostante l’aumento del 20% delle quote di prelievo, sono state distribuite solo fra i 30 armatori già autorizzati alla pesca del tonno rosso.
La scelta lascia, di fatto, fuori dal circuito 3800 pescatori e numerose imbarcazioni attrezzate ma non autorizzate alla pesca del tonno rosso nonostante l’incremento della popolazione ittica.
Inutili le proteste dei pescatori che segnalano come questa situazione favorisca la pesca di frodo alla quale si lasciano andare alcuni pescatori esasperati dalla situazione. Una scelta che può causare anche rischi visto che pescando di nascosto non sempre si riesce a garantire la catena di conservazione del pesce e spesso in questo circuito si inseriscono anche estranei alla pesca senza scrupoli che rivendono tonno di provenienza incerta e non sempre sicura.
Rischia di tornare a galla, dunque un allarme di tre anni fa quando furono una cinquantina le persone intossicate per il tonno rosso pescato di frodo e venduto al mercato nero senza garanzie sulla catena di conservazione e salubrità.
Appena due giorni fa la Guardia di Finanza ha inseguito e fermato una imbarcazione che pescava di frodo documentando come, durante la fuga, siano stati gettati in mare ben 13 tonni
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