Resta obbligatorio il distanziamento sui treni ad Alta Velocità. Lo stabilisce una ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza che, a poche ore dal via libera del Mit all’utilizzo di tutti i posti a sedere. Il Ministro, di fatto, tira il freno a mano. “Non possiamo permetterci di abbassare il livello di attenzione e cautela – spiega accogliendo le preoccupazioni di esperti ed enti locali -. E’ giusto che sui treni restino in vigore le regole di sicurezza applicate finora”.

Una scelta improvvisa che da un lato fa contenti i catastrofisti e gli “esperti” dall’altro fa scoppiare le polemiche e aumenta i disagi di fatto bloccando quel poco di turismo che ancora si sperava di avere nel 2020.

Lo ‘stop and go’ arriva, infatti, accompagnato dalle inevitabili polemiche, nel primo week-end d’agosto con le stazioni di nuovo affollate di passeggeri in partenza tra timori e voglia di vacanze.

“In tutti i luoghi chiusi aperti al pubblico, compresi i mezzi di trasporto, è e resta obbligatorio sia il distanziamento di almeno un metro – spiega il ministro Speranza – che l’obbligo delle mascherine.

Sono i due principi essenziali che, assieme al lavaggio frequente delle mani, dobbiamo conservare nella fase di convivenza con il virus”. Del resto, un recente studio dell’Università di Southampton, in collaborazione con Accademia cinese delle Scienze, China Academy of Electronics and Information Technology e Chinese Centre For Disease Control and Prevention, rileva che è necessaria una distanza di oltre un metro per un’ora di viaggio insieme. E che, dopo due ore di contatto, una distanza inferiore a 2,5 metri potrebbe essere insufficiente per impedire la trasmissione.

Ma questi limiti rischianmo di mandare gambe all’aria l’intero sistema Italia. Anche per questo in Sicilia già da settimane è stata abolita la distanza su autobus e mezzi di trasporto pubblico in generale. Nel periodo del distanziamento sui mezi spostarsi era diventato impossibile. Autobus sempre pieni e passeggeri che restavano a terra per ore, traghetti e aliscafi per le isole che trasportavano meno della metà dei passeggeri e turismo in ginocchio.

Ma la scelta fatta dalla Sicilia finisce nelle polemiche con Roma e anche inq uelle locali “Il ministro della Salute ha ribadito l’obbligo di distanziamento di un metro sui mezzi pubblici di trasporto. Musumeci invece in Sicilia lo ha abolito, anche per gli autobus urbani, proprio mentre arrivano i turisti – dice il capogruppo Pd all’Ars Giouseppe Lupo – Chiederò ancora a Musumeci di riconsiderare la sua decisione che considero rischiosa per la salute pubblica, in relazione alla necessità di continuare ad arginare la diffusione del Coronavirus”.

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