Video inchieste sulle infiltrazioni mafiose e sui traffici illeciti di rifiuti, seminari, mostre, visite guidate nei musei, una “passeggiata della legalità”, manifestazioni sportive, convegni, incontri formativi con minori detenuti sono alcuni dei progetti presentati dagli studenti dei 12 atenei italiani che hanno aderito alla quarta edizione de “Le Università per la Legalità”, iniziativa organizzata dal Ministero dell’Università e della Ricerca e dalla Fondazione Giovanni Falcone, d’intesa con il Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari (CNSU) e la Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (CRUI). La manifestazione si svolge da remoto e viene trasmessa sulla piattaforma TEAMS e in streaming sulla pagina Fb dell’Università degli Studi di Milano, ateneo capofila della manifestazione.
Il tema scelto per questa edizione di due giorni, che si concluderà domani, è “La cultura e il sapere: l’attualità del pensiero e del lavoro di Giovanni Falcone”.
Alla rete delle Università per la Legalità quest’anno hanno aderito l’università di Pavia, la “Federico II” di Napoli, la Luiss “Guido Carli”, “La Sapienza”, “Tor Vergata”, l’ateneo di Genova, la Statale di Milano, l’università di Palermo, la “Aldo Moro” di Bari, “Roma Tre” e le università di Foggia e Bologna. In tutto i progetti presentati sono 14. La Statale di Milano e La Sapienza hanno partecipato con due lavori.
“Anche quest’anno sono tante le università italiane che hanno raccolto la sfida di ideare e dar corpo a iniziative finalizzate a diffondere la cultura della legalità e della lotta contro le mafie. – dice la presidente della Fondazione Falcone, Maria Falcone – È un risultato eccezionale in questo 2020 che ricorderemo a lungo per le difficoltà che gli italiani hanno dovuto affrontare nel far fronte all’emergenza sanitaria. Con la partecipazione a questa importante iniziativa, giunta al suo quarto anno, docenti e studenti universitari dimostrano la loro determinazione a proseguire, superando ogni ostacolo, sulla via della ricerca e della crescita culturale e morale del nostro Paese”.
“Sono molto grato a Fondazione Falcone, e alla sua presidente, la professoressa Maria Falcone, per aver saputo mobilitare le energie delle nostre università su un tema tanto importante come quello delle legalità e della lotta alle mafie. – dice il professor Elio Franzini, rettore dell’Università Statale di Milano – La Statale vanta un impegno scientifico, di formazione e di sensibilizzazione delle nuove generazioni sulla criminalità organizzata e i temi della legalità di cui siamo orgogliosi, e che siamo impegnati ad ampliare costantemente. Soprattutto in momenti complessi quale è quello che viviamo, il perseverare nella difesa dei nostri valori fondanti è davvero irrinunciabile”.
Alla prima giornata dei lavori, conclusi dall’intervento del ministro dell’Università Gaetano Manfredi, partecipano, tra gli altri, il professor Nando Dalla Chiesa, docente di Sociologia della criminalità organizzata alla Statale di Milano, il procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero De Raho e il presidente della commissione antimafia Nicola Morra.
L’iniziativa, lanciata nel 2016 in occasione delle commemorazioni delle stragi di Capaci e via D’Amelio in cui persero la vita i giudici Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Francesca Morvillo e gli agenti delle scorte, nasce con lo scopo di coinvolgere gli atenei italiani nel progetto di costruzione e diffusione della cultura della legalità e di una coscienza civile antimafiosa.
Gli studenti, con la guida dei docenti delle università coinvolte, hanno realizzato una serie di progetti con al centro i temi delle mafie e della legalità. Si va dalla video inchiesta de La Statale di Milano sulle infiltrazioni mafiose in Lombardia e sullo smaltimento illecito di rifiuti, ai seminari sulla legalità che gli studenti della Luiss terranno agli allievi di 20 scuole superiori di zone a rischio, individuate dal Ministero dell’istruzione, e dei due istituti penali minorili di Palermo e Airola. E ancora gli studenti dell’ateneo di Foggia realizzeranno un sondaggio sulla percezione del fenomeno mafioso sul territorio e a Pavia si terranno lezioni di giornalismo antimafia con la guida della redazione del sito “Stampoantimafioso.it”, mentre “Tor Vergata” realizzerà una mappatura delle organizzazioni mafiose e delle loro principali attività nel Lazio e gli studenti de “La Sapienza” creeranno un percorso all’interno dell’università lungo cento passi. Ogni dieci verrà posto il ritratto di una persona simbolo della lotta alla mafia. Il primo sarà quello di Peppino Impastato, militante di Dp ucciso a Cinisi nel 1978. Gli altri saranno scelti dagli studenti che potranno proporre i nomi in un sondaggio effettuato attraverso i social. Il “viaggio” si concluderà di fronte alla foto iconica di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
Le Università per la Legalità proseguiranno domani, 19 novembre, dalle 10.30, con il workshop sul ruolo delle università nel contrasto alle mafie.
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