C’è anche la città di Palermo fra i comuni siciliani che non hanno speso il contributo regionale da utilizzare per la così detta ‘democrazia partecipata’ e per questo la il comune di Palermo dovrà restituire 443 mila e 144 euro ricevuto dalla Regione siciliana per non averlo impegnato.

Complessivamente alle casse della Regione dovranno fare ritorno 1.834.168,20 euro da parte dei comuni inadempienti. Tra i capoluoghi c’è anche Siracusa, che restituirà per intero gli 88 mila e 407 euro ricevuti.

Catania invece ha speso tutta la somma percepita, di poco superiore ai 300.000 euro. Come Ragusa (61.500 €), Enna (24.500), Caltanissetta (50.500) Agrigento (56.000). Messina su 163.400 € dovrà restituirne solo 400,00. Trapani su 42.430 € ne ha spesi 39.400.

I comuni siciliani, grazie ad una legge regionale promulgata a gennaio 2014, hanno ogni anno l’obbligo di spendere almeno il 2% delle somme di parte corrente loro trasferite dalla Regione in forme di democrazia partecipata. In pratica i comuni sono tenuti ad utilizzare strumenti che coinvolgano la cittadinanza nelle scelte da adottare per azioni di interesse comune.

Per il 2016 la Regione siciliana ha quantificato un importo di 340 milione di euro per i 90 comuni siciliani.
Al comune di Palermo era stata trasferita allo scopo la somma di 443 mila e 144 euro che però non è mai stata spesa, e che dovrà quindi essere restituita.

Il decreto emesso dal dipartimento regionale delle autonomie locali il 28 dicembre 2017 parla chiaro, e ha stabilito l’applicazione di penali in caso di mancato o parziale adempimento delle disposizioni di legge, in relazione alle risorse assegnate ai comuni per l’anno 2016.

In pratica i comuni inadempienti, che non hanno saputo o voluto utilizzare questo bonus regionale, dovranno restituirlo nell’esercizio finanziario successivo. Tra questi amche Palermo. Il capoluogo siciliano non ha speso ne impegnato neppure un euro di quanto ricevuto. Una risorsa sprecata, una beffa per i cittadini.

La somma si sarebbe potuta investire in interventi a beneficio di giovani, in manifestazioni culturali, a sostegno di cittadini svantaggiati o a favore di progetti scolastici o delle stessse scuole.