I carabinieri forestali del centro anticrimine natura di Palermo hanno denunciato 38 persone che farebbero parte di un’organizzazione che si occupava di traffico illecito di rifiuti pericolosi. L’indagine denominata Pit Stop è stata avviata nel 2017, coordinata dalla Dda di Palermo.
Sono stati notificati 38 avvisi si conclusione indagine a persone accusate a vario titolo di reati contro l’ambiente, il patrimonio e la fede pubblica. Il centro di smaltimento era un impianto di demolizione di veicolo in viale Regione Siciliana a Palermo che non aveva nessuna autorizzazione e non rispettava le norme in materia ambientale. Nell’impianto di demolizione, di circa 1.500 mq circa, nascosto dalle piante di agrumi presenti in zona, venivano giornalmente portati autoveicoli, in alcuni casi anche rubati.
Qui i veicoli venivano demoliti senza alcuna cautela per l’ambiente e la salute umana; gli olii esausti e gli altri liquidi pericolosi delle vetture venivano sversati direttamente tra le piante utilizzando i preesistenti canali di irrigazione. I rifiuti venivano trasportati senza alcun formulario o con formulario riportante un codice EER non corrispondente al rifiuto trasferito e consegnati a due compiacenti impianti di gestione rifiuti regolarmente autorizzati, uno sito nella stessa Palermo e l’altro nella vicina Capaci. I pezzi “pregiati” venivano acquistati da una compiacente ditta di vendita ricambi nuovi e usati della provincia di Trapani, mentre il telaio tagliato veniva conferito tra gli altri rifiuti. Anche in questo caso i liquidi pericolosi dei veicoli finivano tra gli agrumi. Il proprietario del terreno ove sorgeva l’impianto abusivo e avvenivano i predetti illeciti ambientali, è stato segnalato all’autorità giudiziaria.
Nella rete degli investigatori sono finiti parte dei soggetti che conferivano al sodalizio criminale gli autoveicoli da smontare, sia quelli di provenienza furtiva che quelli ormai a fine vita. Tra i proprietari di quest’ultimi, per evitare di continuare a pagare le tasse automobilistiche, qualcuno ha pensato bene di presentare una falsa denuncia di furto; anche queste persone sono state deferite per simulazione di reato.
Il proprietario del terreno ove sorgeva l’impianto abusivo e avvenivano i predetti illeciti ambientali, è stato segnalato all’autorità giudiziaria.
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