Guardia di finanza, Arpa e agenzia dogane scoprono un traffico illecito di rifiuti da Palermo verso l’Africa. Il tutto mascherato da un’operazione che, sulla carta, sarebbe stata lecita. In pratica si voleva camuffare questo trasporto come riutilizzo di pannelli fotovoltaici che avrebbero dovuto subire un lavoro di risistemazione. In realtà questo trasporto era di ben altro, un’enorme quantità di rifiuti elettrici che erano destinati al Senegal. Il bilancio parla di ben 18 tonnellate di rifiuti sequestrati e di due denunce alla Procura.

L’individuazione del container sospetto

I finanzieri del comando provinciale di Palermo, con i funzionari della agenzia delle dogane e dei monopoli, hanno sequestrato 18 tonnellate di rifiuti speciali. Erano stipati all’interno di un container diretto, in esportazione, in Senegal. Il container avrebbe dovuto contenere “pannelli fotovoltaici usati”, venduti da una società dell’hinterland catanese ad un soggetto senegalese, residente nel territorio dello Stato. Sulla carta questi pannelli avrebbero dovuto subire una lavorazione per il “ricondizionamento” dei “moduli speciali” per il loro successivo riutilizzo.

Occultata operazione transfrontaliera

Il controllo del personale dei finanzieri con l’Arpa ha permesso di accertate come la spedizione avrebbe occultato ben altra operazione transfrontaliera. Si trattava di una spedizione vera e propria di rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche, i cosiddetti Raee, diretta nell’area sub-sahariana. Per riuscire nell’intento si sarebbero sfruttati documenti falsi di accompagnamento. Parliamo quindi di rifiuti speciali che hanno una ben precisa destinazione ed un particolare metodo di smaltimento a garanzia della salubrità dell’ambiente.

Sequestro e due denunce

Oltre al sequestro denunciati due soggetti per traffico illecito di rifiuti non autorizzati. “L’attività di servizio – scrive i una nota il comando provinciale della guardia di finanza di Palermo – si inquadra nell’ambito della costante azione di controllo assicurata dal corpo e dall’agenzia delle dogane. Nell’ottica del contrasto dei traffici illeciti che, attraverso gli spazi doganali, interessano il territorio nazionale”.

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