Un’altra pompa di benzina con del carburante annacquato è stata scoperta nel Trapanese. Denunciato il titolare per frode. L’agenzia delle dogane e dei monopoli ha scoperto che la sostanza era dannosa per i veicoli e nonostante tutto veniva venduta agli ignari automobilisti.

Periodici controlli

Da tempo l’agenzia per le dogane e i monopoli ha posto l’attenzione sul rispetto dei parametri normativi previsti in materia di qualità dei carburanti. In occasione di questi periodici controlli sul territorio della provincia di Trapani, grazie all’ausilio delle innovative apparecchiature in uso al laboratorio chimico mobile, è stato effettuato un sequestro di gasolio. E’ stato scoperto che aveva un “punto di infiammabilità” eccessivamente basso, rinvenuto in un distributore stradale di carburanti posizionato all’interno di un centro abitato.

Il raggiro

Il punto di infiammabilità, ovvero la temperatura minima alla quale si formano vapori in quantità tale che, in presenza di un comburente e un innesco, si scatena il fenomeno della combustione, è stato fissato, con specifico riferimento al gasolio, nei 55 gradi centigradi. Al fine di abbattere fraudolentemente il prelievo tributario, i prodotti energetici vengono talvolta miscelati con altre sostanze le quali hanno, tra l’altro, l’effetto di diminuire questo punto di infiammabilità. La commercializzazione di gasolio con parametri al di sotto di questo limite, oltre a essere indice di un minor gettito per le casse erariali, comporta una maggiore pericolosità collegata al più facile innesco e una chiara frode in commercio ai danni degli ignari automobilisti, i quali, si ritrovano sovente a dover fare i conti con inspiegabili guasti alle proprie autovetture, in realtà causati dalle sostanze “illegali”.

le analisi sulla sostanza

Le analisi, effettuate dai chimici e dai funzionari delle dogane sul gasolio rinvenuto nel distributore stradale del trapanese, hanno immediatamente rilevato la presenza di un punto di infiammabilità pericolosamente al di sotto del limite di legge. In tal senso è stata fatta segnalazione alla procura. Per il titolare dell’impianto si configura l’ipotesi di reato di frode in commercio. Per impedire che il gasolio in questione venisse ulteriormente erogato agli automobilisti, si è proceduto al sequestro d’iniziativa del relativo serbatoio e del gasolio contenuto al suo interno, circa 7 mila litri, nonché delle quattro pistole erogatrici allo stesso collegate.

Sequestro convalidato

Il sequestro è stato convalidato dall’autorità giudiziaria che conferma quindi quanto riscontrato dai funzionari dell’agenzia e delle dogane.

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