Il semaforo verde per l’equipaggio 29 iscritto alla 101sima edizione della Targa Florio sarebbe scattato alle ore 11.28 da piano Battaglia.
Avrebbero dovuto percorrere 14,3 chilometri per completare la seconda prova speciale della giornata dopo quella di Gratteri, piccolo centro del palermitano, dove la competizione aveva preso il via al mattino alle 10.27.
La Mini cooper di classe R1 (1600) con a bordo il pilota Mauro Amendolia e la figlia Gemma non è mai arrivata alla conclusione della prova.
Di li a poco al km 9+350 il tragico incidente, intorno alla postazione 30, occupata dallo sfortunato commissario di gara Giuseppe Laganà, deceduto sul colpo. Un rettilineo che seguiva una curva a sinistra con una successiva curva a destra.
‘‘Un tratto veloce – ha detto il pilota Peppe Di Gesù, transitato poco dopo a bordo di una Peugeot 106N2 – L’asfalto era bagnato. L’auto di Amendolia sembrava parcheggiata sul ciglio della strada. Era difficile cogliere la gravita dell’accaduto”.
La posizione dell’autovettura in SoS – così come ha detto il direttore di Gara, Marco Cascino – è stata individuata attraverso il tracking system.
La procura di Termini Imerese (Pa) ha aperto un’inchiesta sull’incidente alla Targa Florio che è costata la vita al pilota Mauro Amendolia e al commissario di percorso Giuseppe Laganà.
Nell’incidente è rimasta ferita anche la figlia di Mauro, Gemma. E’ stata disposta l’autopsia sui corpi delle due vittime e una perizia tecnica sull’auto.
C’è da stabilire se tra le cause dell’incidente ci possa essere un guasto alla vettura o un malore del pilota Mauro Amendolia. Oppure l’incidente sia stato provocato dall’asfalto dove in mattinata era anche nevicato. Le indagini sono condotte dai carabinieri della compagnia di Cefalù.
Amendolia, 52 anni, era un perito assicurativo e consulente di infortunistica stradale, e aveva un ufficio in via Giuseppe Natoli a Messina.
Da sempre era appassionato di corse automobilistiche, passione che ha trasmesso alle figlie, Gemma, 26 anni, e Valentina. Le due ragazze avevano fatto coppia in diverse gare. Gemma si era laureata lo scorso marzo in Architettura all’università di Reggio Calabria e durante l’estate lavorava in un lido balneare per mettere da parte un po’ di soldi.
Mauro Amendolia aveva gareggiato in altre edizioni della Targa e nella città dello Stretto aveva organizzato il Messina Rally Day. La moglie di Amendolia è Rosaria Villari ed è il presidente del team Messina racing. Nella pagina FB di Gemma si vede la grande passione della famiglia per il rally. Diverse le foto dell’auto, una Mini Cooper, usata per le gare.
In un video, postato sui social, la ragazza è alla guida della macchina: molti i commenti di apprezzamento. “Brava Gemma – scrivono sotto alle immagini i contatti della giovane – pulita e veloce”. “#Rallypassioneadrenalinapura”, l’hashtag creato da Gemma, fotografata insieme ad altri appassionati delle gare.
Giuseppe Laganà, 56 anni, commissario di percorso della Targa Florio, travolto e ucciso durante la gara di oggi, faceva l’escavatorista a Catania ed è originario di Lentini, in provincia di Siracusa. Molto religioso, padre di due figli, nella pagina Facebook aveva postato una sua foto durante la Targa Florio dell’anno scorso col campione Jacky Ickx.
Era anche un appassionato di motociclismo e fan di Valentino Rossi. Molti i commenti degli amici che hanno appreso della sua morte. “Rimani nei nostri cuori – si legge – Non posso credere al destino che hai avuto”.
”Gemma Amendolia è stata trasferita in Rianimazione al Civico di Palermo. Quando è stata estratta dall’auto era cosciente.
Le operazioni sono state difficili a causa della vettura danneggiata. Alla prima tac fatta in ospedale a Petralia sono state escluse emorragie cerebrali anche se c’erano dei segni di edema. Le altre due vittime sono decedute sul colpo”. Lo ha detto il medico di gara della Targa Florio Davide Di Fabrizio in conferenza stampa.
“L’Automobile Club ha provveduto ad annullare la parte competitiva della 101sima edizione della Targa Florio, in segno di lutto, vicinanza e rispetto alle famiglie del pilota e del commissario deceduti”. Lo ha detto il presidente dell’Automobile club di Palermo, Angelo Pizzuto in una affollata conferenza stampa a Campofelice di Roccella (Pa) con il direttore di gara Marco Cascino e il medico della manifestazione Davide Di Fabrizio, convocata dopo l’incidente nella tappa odierna in cui sono morti il pilota Mauro Amendolia e il commissario di percorso Pippo Laganà.
“Oggi è un giorno molto triste per gli appassionati di questo sport – ha aggiunto Pizzuto – Siamo dispiaciuti anche per tutti i partecipanti a questa gara, ma siamo sicuri al 100% che se fosse successo a un loro amico avrebbero gradito questi atti di sensibilità e di rispetto per chi non c’è più”.
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